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 2022  aprile 04 Lunedì calendario

In California gli studenti dormono in auto

 Scordatevi i vecchi film di Hollywood che ci facevano invidiare gli studenti dei college americani, tutti belli, puliti, ben vestiti e perfettamente a proprio agio in ambienti ideali per lo studio. Oggi una parte significativa degli studenti della California non ha soldi sufficienti a pagarsi l’affitto di un appartamento e, quando va bene, dorme in macchina. Quando va male, fa una vita da senzatetto, mescolata agli altri homeless che affollano le strade di Los Angeles. In novembre il Long Beach City College, un istituto quasi centenario a sud della città, ha deciso di allestire un parcheggio sicuro nel quale fare dormire in auto gli studenti. L’iniziativa è apparsa all’inizio piuttosto bizzarra, ma con il passare del tempo ha messo alla luce un problema che non si credeva così esteso. Si è scoperto che gli studenti che non sanno dove andare a dormire sono moltissimi anche al di fuori della California: quando possono chiedono ospitalità ad amici o conoscenti, poi tornano in strada. Il rendimento scolastico ovviamente ne risente: chi ha cominciato con ottimi voti, vede ridursi la capacità di concentrarsi e non dispone di luoghi adatti allo studio.
LA TENDENZA
Il fenomeno non riguarda i college di maggior prestigio, per frequentare i quali occorre pagare decine di migliaia di dollari l’anno e superare procedure d’ingresso severe e selettive. È però molto esteso nei community college, le università più frequentate degli Usa, che hanno rette più abbordabili e consentono di imparare una professione in corsi che durano di solito un paio di anni.
In un’inchiesta dedicata agli studenti senzatetto degli Stati Uniti, il Guardian ha ricordato un sondaggio, condotto dall’Università della California, Berkeley, secondo il quale circa il 10% degli iscritti, compreso il 20% degli studenti post-dottorato, ha ammesso di avere sperimentato la condizione di homeless. Berkeley non è proprio l’ultima università del paese, e chi la frequenta proviene di solito da famiglie agiate. Ma il costo degli affitti è salito così tanto in California da dare quasi l’impressione che il sistema abbia deciso di spingere gli abitanti fuori dalle loro case.
Nei community college la situazione è decisamente peggiore. L’ultimo sondaggio ha rilevato che il 19% degli studenti della California iscritti a questi tipi di università aveva sperimentato il vagabondaggio nell’ultimo anno e il 60% aveva subito qualche forma di insicurezza abitativa. Gli studenti neri, di etnie diverse e LGBTQ erano più a rischio di altri. Majeedah Wesley è stata vicepresidente del corpo studentesco del Long Beach City College e ricorda di avere dormito in un centro di accoglienza per senzatetto a Hollywood, a due ore dal campus con i mezzi pubblici. «Le persone a cui lo raccontavo restavano sbalordite. Normalmente si pensa che solo chi è privo di potenziale possa sperimentare il vagabondaggio, ma non è così. Può succedere a tutti, dipende a volte anche dalla semplice sfortuna».
Nessuno lo confessa volentieri, ma quelli che hanno già dormito in strada sanno distinguere gli studenti che lo fanno. Li si nota dallo zaino troppo grande e troppo pieno, o dal fatto che si addormentano in aula. Chi ha un’auto e vuole dormirci dentro ha molte difficoltà a trovare un posto sicuro. Non c’è solo il pericolo di essere aggrediti, ma anche la polizia può arrivare e stilare una denuncia. Al Long Beach City College in questo semestre, 98 studenti si sono dichiarati senza tetto e 25 hanno detto che dormono in auto. I dirigenti dell’istituto hanno così allestito un garage sicuro, sorvegliato da un custode, dotato di wi-fi e bagni. Al mattino gli studenti possono fare la doccia nel campus e recarsi poi alle lezioni. Chissà come ricorderanno questi anni, che avrebbero dovuto essere i più belli della loro vita.