il Fatto Quotidiano, 2 aprile 2022
Pesci d’aprile
C’è una pulsione dello spirito umano insopprimibile anche in tempi di guerra, pandemia, pestilenza, carestia, recessione o altra disgrazia: il cazzeggio. Quindi ci si sorprende, ma nemmeno troppo, nel leggere agenzie di stampa e articoli di autorevoli testate online dedicati alla defezione dell’ormai storico alfiere berlusconiano Elio Vito, che ha annunciato su Twitter l’addio a Forza Italia e il passaggio al Pd.
Ok: pesce d’aprile. Ma lo scherzo era così credibile che nel suo partito si sono alterati in parecchi (e altri hanno moderatamente esultato). In effetti è ormai da un paio d’anni che Vito si è votato alla causa dei diritti civili e delle polemiche quotidiane con le posizioni più retrive dei suoi amici del centrodestra (specie quelle di Salvini): si è costruito minuziosamente, in relativamente poco tempo, una controfigura digitale turbo-progressista, dopo anni di berlusconismo totale e fideistico. E dunque pareva davvero probabile il suo salto della quaglia parlamentare: si credeva che l’ex ultrà di Silvio fosse pronto ad abbandonare la zattera ammaccata di Forza Italia per cercare riparo altrove, possibilmente in una scialuppa con qualche speranza in più di confermargli il seggio alla Camera. Invece era un pesce d’aprile. Vito sostiene di aver ricevuto diversi messaggi polemici e s’è pure un po’ offeso: “La politica ha perso il senso dell’ironia”, ha detto a Repubblica. Sarà.
Intanto Carlo Calenda è stato candidato di nuovo – stavolta non per sua iniziativa – e persino eletto: è il nuovo presidente del Codacons. Lo comunica la stessa associazione dei consumatori (altrettanto incline alla sovraesposizione mediatica): “Al congresso nazionale passa la candidatura di Calenda presidente”. Lui ha risposto con classe: “Delibero l’immediato scioglimento del Codacons per manifesta inutilità”.
Questi pesciolini politici sono comunque la classica goccia in un mare di panzane e minchiate di vario tipo, circolate – nel rispetto della tradizione – anche in questo (speriamo ultimo) primo aprile di quasi guerra globale.
Ieri per l’ennesima volta si sono riuniti gli Oasis, band anni 90 tra le più amate dai tempi dei Beatles, in terra d’Albione. I fratelli Gallagher si odiano come Caino e Abele, hanno sciolto il gruppo ormai da 13 anni, ma ogni primo aprile migliaia di fan supplichevoli si fanno fregare sempre dalla stessa notizia del loro ricongiungimento. Ieri non ha fatto eccezione.
Rieti invece si è svegliata con la notizia bomba, diffusa da un giornale locale, di un concerto gratuito dei Måneskin in piazza Vittorio Emanuele II, sotto al Comune, alle ore 21. Già si potevano immaginare caroselli di adolescenti impazziti, incolonnati tra Cantalupo e Poggio Mirteto, in viaggio verso il capoluogo. A parte tutto, i Måneskin a Rieti ci hanno suonato davvero, ma era il 2018, prima di Sanremo, l’Eurovision e il successo globale. Dai Rolling Stones a Fara in Sabina senza voltarsi indietro: una notizia troppo romantica per essere vera.
Pesce d’aprile o semplice fake, ieri è tornato virale anche un vecchio annuncio comparso su un noto sito di inserzioni, nel quale si sosteneva di voler ingaggiare un “sosia di Adolf Hitler per festa privata”: “Richiesta discrezione, abilità di baloon art, puntualità e serietà.” Paga discreta: “800 euro per 5 ore”.
In Inghilterra l’april fool’s day è una cosa quasi seria, si ricordano pesci d’aprile meravigliosi: nel 1980, per dire, la Bbc diffuse la notizia che il Big Ben sarebbe stato trasformato in un orologio digitale e che le sue lancette sarebbero state regalate ai primi quattro telespettatori che fossero riusciti a prendere la linea; si scatenò il panico. Ieri non si sono raggiunte simili vette liriche, ma i britannici si sono comunque difesi bene. Il Mirror ha annunciato che il fango della collina di Marble Arch sarà prelevato e utilizzato per ricostruire il Vallo di Adriano – la storica muraglia di pietra che in epoca romana segnava il confine tra Britannia e Caledonia – come parte dell’agenda di “livellamento” sociale proposta da Boris Johnson.
In Galles invece il giornale Wales Online, ha diffuso la notizia che il Second Severn Crossing (il più importante ponte autostradale della nazione) cambierà presto denominazione: non più dedicato al principe Carlo, ma al capitano della Nazionale di calcio Gareth Bale (sicuramente più popolare). Infine l’annuncio dell’azienda Deliveroo, che ha gelato il popolo anglosassone: “Messa al bando la pizza con l’ananas”. Non è una liberazione, una lezione di gusto, un atto di giustizia, un gesto di pedagogia gastronomica; solo l’ennesimo pesce d’aprile.