Corriere della Sera, 2 aprile 2022
Roberta Metsola è andata a Kiev
Bruxelles L’abbraccio con Ruslan Stefanchuk, il presidente del Parlamento ucraino in tenuta militare, racconta una vicinanza non solo promessa ma dimostrata. «La presidente del Parlamento europeo è una vera amica dell’Ucraina», ha detto Stefanchuk che ha invitato Roberta Metsola a Kiev. E lei ha accettato. Un viaggio tenuto segreto, che ha richiesto importanti misure di sicurezza. «Una manifestazione molto importante e simbolica di solidarietà – per Stefanchuk – e un potente segnale di sostegno politico». Dopo la missione dei premier di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca, Metsola è la prima rappresentante delle istituzioni Ue a recarsi a Kiev.
«L’Unione deve fare di più per l’Ucraina, deve dare di più perché la guerra non è finita. Il popolo ucraino sta facendo la guerra anche per noi, per difendere i nostri valori». La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, risponde al Corriere da Kiev, dove ieri è intervenuta alla plenaria straordinaria alla Verchovna Rada, il Parlamento ucraino. Ha incontrato i leader politici tra cui Yulia Tymoshenko, il premier Denys Shmyhal e il presidente Volodymyr Zelensky. «Ho preso la decisione di accettare l’invito e di venire nel momento più difficile, perché il popolo ucraino ha bisogno di una solidarietà tangibile, di persona, da parte dell’Ue: di un messaggio di speranza», racconta Metsola che è stata accolta con grande affetto. Qualche ora prima in un tweet ha manifestato tutto il suo sostegno: «La resistenza e il coraggio degli ucraini hanno ispirato il mondo. Siamo con voi».
«Kiev è una città deserta – ci ha raccontato Metsola – ho incrociato solo tre uomini molto anziani che entravano in una farmacia, per il resto check-point con soldati armati». Kiev è in guerra ma «non posso avere paura quando vedo una popolazione che lotta per il proprio Paese – ha spiegato —. Gli ucraini sono molto determinati e molto uniti». Il discorso in plenaria di Metsola, racconta chi era presente, è stato molto emozionante, interrotto più volte dagli applausi, «un momento storico». I parlamentari hanno cantato l’inno nazionale.
Metsola ha fatto «tre promesse». Primo: «Servono sanzioni sempre più severe. La Russia e Putin saranno ritenuti responsabili dell’invasione». Secondo: «L’Ue riconosce le ambizioni europee dell’Ucraina e le sue aspirazioni ad essere un Paese candidato all’adesione: potete contare su di me, potete contare sul Parlamento Ue nel sostenere il percorso». Terzo: «Ci prenderemo cura delle vostre famiglie che sono costrette a fuggire, fino al giorno in cui potranno tornare in sicurezza alle loro case. E vi aiuteremo a ricostruire le vostre città e paesi quando questa invasione sarà finita». L’assistenza finanziaria, militare e umanitaria «continuerà e aumenterà». Di sanzioni Metsola ha discusso anche con il premier Shmyhal: «Dobbiamo andare ancora oltre. L’Europa sarà all’altezza». Oggi sarà in Polonia per incontrare i rifugiati.