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 2022  aprile 01 Venerdì calendario

La nuova vita di Valentino Rossi


IMOLA «Non sono pronto per correre come divertimento. Ho bisogno di restare ad alto livello, di provare a misurarmi con i più forti». Questa frase di Valentino spiega il senso della sfida che inizia qui, a Imola, domenica. Prima prova del Fanatec Gt World Challenge. Tre ore da condividere con due compagni specializzati nelle gare di durata, Frederic Vervisch e Nico Mueller, alla guida di un’Audi R8 del team Wrt, campione mondiale in carica.
Piove sulla pista segnata per sempre dal giallo, il colore di Ayrton Senna, ripassato ora dal giallo di Valentino. Compare come un’insegna di padronanza sull’Audi numero 46 anche se Rossi padrone non lo è ancora. Gli mancano chilometri ed esperienza per dominare queste bestie da 545 cavalli che richiedono perizie specifiche. Il bello, per lui, sta qui. In un sogno nuovo che comporta tornare studente per sguazzare nel suo inossidabile entusiasmo. Vale è un «rookie» di anni 43. Vuole stupire in un universo di altissimo livello tecnologico; punta a migliorarsi per affrontare la prima 24 Ore della sua vita, a Spa, in Belgio, fine luglio, e puntare, in un futuro prossimo, a Le Mans. Per questo ha trattato le fasi preparatorie con una dedizione accanita, sfruttando ogni sessione di prova durante l’inverno. «A questa età i campioni calano – dice Vincent Vosse, capo di Wrt – lui cresce. Mi ha stupito per come si è adattato, per come analizza ogni dato. È abituato a farlo ma per andar forte qui, di solito servono tempi ben più lunghi».
Secondo le graduatorie che classificano i piloti Gt in base al curriculum, Rossi è l’unico «Silver» inserito tra i piloti «Gold». Una distinzione che Vale punta ad annullare in fretta: «Fa sul serio, capisce al volo ogni cosa, mai visto un tipo così» ripete Vervisch, un talento della velocità, a un passo da un sedile Force India F1 nel 2007. Lo scarto da colmare: 3 decimi. Quelli che separano Rossi, ottavo nelle libere dal tempo del compagno Mueller, quinto. «Siamo tutti vicinissimi, neanche fossimo in MotoGp». Con la speranza di ridurre il gap cercando di interpretare meglio linee di curva, gomme e freni. Ben sapendo che «la gara è sempre una cosa a parte», in mezzo a un gruppo foltissimo di vetture dalle prestazioni simili.
Drappelli di appassionati fanno la spola tra il monumento dedicato ad Ayrton e il paddock. Sperano di avvistare il Dottore, che la tuta nera fa sembrare più lungo e magro. Vale ha trascorso un’ultima notte a casa, ieri, con Francesca Sofia e la piccola Giulietta, prima di trasferirsi nel suo camper, a bordo pista, per ripristinare un’antica consuetudine da vigilia. Intanto sono attesi qui oltre 150 tra giornalisti e fotografi.
Molti hanno preferito puntare sulla Romagna piuttosto che sull’Argentina dove si disputa la terza prova del Motomondiale, una notizia che fa sorridere Dani Pedrosa pure lui al debutto su quattro ruote con una Lamborghini. Attenzioni che Rossi vorrebbe mantenere per riportare in auge questo settore del motorsport. «Sono contento, soprattutto per la soddisfazione che si respira nel team». Vosse conferma: «È come un bimbo che vive per la competizione. Sa tutto di questo mondo. Dove riuscirà ad arrivare lo capiremo, ma la sua passione è intatta. Guardo Vale e vedo un agonista formidabile».