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 2022  aprile 01 Venerdì calendario

Il congedo parentale raddoppia si potrà avere fino ai 12 anni dei figli


MILANO – Più opportunità per i genitori di trascorrere del tempo con i propri figli e migliori condizioni per fare funzionare il difficile equilibrio tra vita privata e tempi lavorativi. È quanto prevedono le misure inserite nei due schemi di decreto legislativo approvati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.Le novità principali riguardano i congedi. Quello parentale, che possono chiedere entrambi i genitori dopo la nascita del figlio e che assicura un’indennità pari al 30 per cento dello stipendio per il periodo di assenza dal lavoro, potrà essere usufruito ora fino ai 12 anni di età del bambino, dai 6 attuali. Misura che come ora rimane estesa anche ai genitori adottivi e affidatari. Salgono anche i mesi di congedo coperti da indennità, che passano da 6 a 9. Resta comunque invariato il meccanismo attuale, che prevede che la somma tra il periodo chiesto da entrambi i genitori non superi complessivamente i 10 mesi. Cambiano invece le regole per la famiglie monogenitoriali. Sale in questo caso da 10 a 11 mesi la durata complessiva del diritto al congedo in caso di genitore solo.Novità nella forma ma non nella sostanza invece per il congedo obbligatorio di paternità, ovvero il periodo di assenza dal lavoro, retribuito al 100%, che il padre ha diritto a prendersi entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, entrato ora pienamente a regime e della durata di dieci giorni. Il congedo – istituito in via sperimentale dalla Legge Fornero nel 2012 – era stato portato già a 10 giorni dal 2021 e reso poi strutturale con l’ultima Legge di Bilancio. Ora però spiegano fonti del ministero del Lavoro – viene definito nella normativa come tipologia e istituto giuridico autonomo. Si tratta comunque – ricorda il ministero «di un diritto autonomo e distinto spettante al padre lavoratore, accanto al congedo di paternità cosiddetto alternativo, che spetta soltanto nei gravi casi di morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre».I numeri dell’Inps, seppur in miglioramento, restano impietosi e testimoniano come ancora pochi papà scelgano di servirsi di questa opportunità. A fronte di circa 400 mila nati nel 2021 solo poco più di 155 mila padri, meno del 40%, ha scelto di usufruire del congedo. Uno strumento che in nessun caso sostituisce o sottrae tempo al congedo di maternità della propria partner.Novità importanti anche per la madri, visto che lo schema di decreto legislativo estende il diritto di indennità di maternità per le lavoratrici autonome e le libere professioniste, anche «per gli eventuali periodi di astensione anticipati per gravidanza a rischio». Fin qui le misure di recepimento della direttiva 2019/1158, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Di portata più generale invece quelle del secondo schema di decreto legislativo, che recepisce la direttiva 2019/1152 il cui obiettivo è invece assicurare una maggiore trasparenza delle informazioni sul rapporto e le condizioni di lavoro. Tra i nuovi obblighi, sottolinea Palazzo Chigi con una nota, si prevede che «il datore di lavoro o il committente è tenuto a informare il lavoratore dell’eventuale utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati deputati a fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico».Il via libera del Consiglio dei ministri però non chiude definitivamente la questione. Come previsto dall’iter tradizionale per questi tipi di provvedimenti, i due schemi di decreto legislativo passeranno ora alle Camere per un esame parlamentare. Solo una volta acquisiti i pareri delle commissioni competenti il testo tornerà nelle mani del governo che potrà decidere se accogliere o meno i rilievi e dare il via libera definitivo.