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 2022  aprile 01 Venerdì calendario

Meglio morire in un comodo letto trafitto dalle schegge che dormire rannicchiato nella vasca da bagno

Sotto il boato delle esplosioni, una donna apre lentamente un negozio. Nessuno nella fila fa caso al crepitio dei fucili automatici che viene da qualche parte lì vicino, come se fosse un cane che abbaia, la sirena di un’auto della polizia o quella di un allarme antiaereo. Oggi le esplosioni hanno risuonato tutta la notte e il rombo degli aerei non si è mai fermato. Ho cercato a lungo di addormentarmi vicino alla finestra grande, protetta alla bell’e meglio col nastro adesivo: ho deciso da tempo che è meglio morire per le schegge dei vetri in un letto comodo che dormire nella vasca da bagno rannicchiato in posizione fetale. I frammenti di vetro sono letali. Più finestre ci sono, maggiori sono le possibilità che l’onda d’urto ti trasformi in una bambolina vudù con tanti aghi di vetro conficcati dentro. Lavorare in una serra di vetro in tempi del genere è come correre attraverso un campo minato. Ma quelli che lavorano nelle serre ucraine parlano alla telecamera spavaldi: credo nell’esercito ucraino, i nostri difensori non permetteranno mai che una granata colpisca la nostra serra. È fede pura e semplice, come pagare le bollette per un appartamento a Kharkiv oggi o ristrutturare metodicamente l’appartamento nel pieno della blitzkrieg terrorussa. Ci sono anche buone notizie. Oggi sono favolosamente ricco, ho qualche banconota da dieci euro! Ho perso entrambi i lavori che avevo da quando è cominciata l’invasione e per molto tempo la mia dieta è stata fatta di riso e caffè. Oggi ho mangiato un po’ di frutta. Il sapore della prima arancia da molto tempo è come un’endovenosa di vita pura. La mente mi si rischiara e mi ricordo immediatamente che l’immaginaria sicurezza di Kiev, «dove ci sono solo poche esplosioni in sottofondo», è illusoria e ripeto le parole che non devo mai dimenticare. Come la parola “Timisoara”, con cui i dimostranti rumeni denunciarono la bugia di Ceausescu. Mi ingozzo con un’arancia e ripeto mentalmente le parole: Marjupol’, Kharkiv, Chernihiv, Holodomor, Chernobyl, Marjupol’, Kharkiv, Chernihiv… Traduzione di Fabio Galimberti