ItaliaOggi, 31 marzo 2022
L’aspartame fa venire il cancro? Si riapre il dibattito
Il suo potere dolcificante è 200 volte superiore a quello dello zucchero, pur essendo molto meno calorico. L’aspartame, il più noto tra i dolcificanti, è presente in centinaia di prodotti alimentari (bevande, pasticceria e confetteria, prodotti lattieri, gomme da masticare, prodotti dietetici). E centinaia sono gli studi che hanno avuto per oggetto la sua presunta cancerogenicità. Nel 2013 l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha pubblicato la sua prima valutazione integrale dei rischi associati all’aspartame, concludendo che l’edulcorante e i suoi prodotti di degradazione sono innocui per la popolazione in genere (compresi neonati, bambini e donne in gravidanza).Ora, tuttavia, un nuovo studio francese, pubblicato sulla rivista Plos Medicine, riaccende il dibattito e conclude, in accordo con «numerose ricerche in vivo e in vitro», che gli edulcoranti, in particolare l’aspartame e l’acesulfame-K, potrebbero rappresentare un fattore di rischio accresciuto per il cancro. I ricercatori hanno analizzato i dati sulla salute e il consumo di edulcoranti di oltre 102 mila adulti francesi. I partecipanti allo studio sono stati classificati in tre gruppi: i non consumatori di dolcificanti, i consumatori più «deboli» e i consumatori più «forti» (in media 79 grammi al giorno). È stato quindi osservato che tra questi ultimi e i non consumatori c’era il 13% di rischio supplementare di cancro. Gli stessi autori dello studio hanno riconosciuto che si tratta di una prima tappa che non permette, da sola, di concludere che gli edulcoranti siano cancerogeni. Il rischio, sempre in agguato, sarebbe quello di opporre i dolcificanti allo zucchero naturale, lasciando credere che il secondo sia migliore. Cosa che è lungi dall’essere garantita.