Corriere della Sera, 30 marzo 2022
Antonio Percassi, dal calcio a Kiko
Il rettore dell’Università IULM di Milano, Gianni Canova, e il professore Pietro Mazzola hanno riconosciuto ad Antonio Percassi la molteplicità delle sue iniziative in ambito imprenditoriale, quando ieri gli hanno conferito la laurea honoris causa in Marketing, consumi e comunicazione. Il suo impero si estende dal retail, con Kiko e vari brand in franchising, fino al real estate, con la riqualificazione di quartieri e complessi immobiliari. Alla radice del suo percorso nel mondo degli affari c’è la sua famiglia. Ad essa, infatti, ha dedicato gran parte della suo lectio magistralis in fase di proclamazione. «Fin da piccolo ho vissuto con principi fondamentali – ha dichiarato l’ingegner Percassi -, che mi hanno seguito nella crescita e che ho sempre ricercato nelle persone con cui ho lavorato. Vengo da una famiglia povera, ma ricca di correttezza e serietà. Aspetti che rivedo anche nei miei figli e nipoti». Antonio Percassi ha iniziato dal campo di calcio, prima dall’oratorio di Clusone, sua città natale in provincia di Bergamo, poi è arrivato a indossare la maglia dell’Atalanta. Una passione che ha messo temporaneamente da parte per darsi all’imprenditoria, ma che non ha mai abbandonato del tutto. Così nel 2010 ha acquistato l’86% dell’Atalanta Bergamasca Calcio ed è diventato presidente, accompagnando la squadra negli importanti risultati sportivi, tra cui la partecipazione alla Champions League.
Il viaggio imprenditoriale di Percassi ha preso il via quando ha dato la sua parola a Luciano Benetton per aprire un negozio nella sua città. E così è stato: nel 1975 il brand Benetton ha aperto il suo primo store a Bergamo, a cui ne sono seguiti altri, fino a formare una rete di distribuzione che presto ha varcato le soglie nazionali per arrivare in Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Usa e Russia. «C’era l’Unione Sovietica – ha raccontato – e siamo stati il primo marchio occidentale ad arrivare sulla Piazza Rossa. Nessuno voleva provarci».
L’attività commerciale è andata sempre più crescendo tra brand di proprietà, come Kiko Milano, e sviluppati in franchising, da Zara – di cui con Amancio Ortega di Inditex nel 2002 ha aperto il primo negozio in Italia – a Nike, Lego, Victoria’s Secret e Starbucks, che l’imprenditore si è assunto il rischio di portare nella patria del caffè. «Ho sempre lavorato sodo – ha aggiunto Percassi sul palco dell’Auditorium dell’Università IULM -, ho messo passione e competenze ma il successo non era mai stato scontato». Per l’imprenditore, però, lo era il potenziale di un’attività, come quando ha contribuito alla realizzazione del centro commerciale Oriocenter, nei pressi dell’aeroporto Orio al Serio.