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 2022  marzo 29 Martedì calendario

Le formiche rilevano il cancro dall’odore


   

Le formiche rilevano il cancro dall’odore
Anche le formiche, nel loro piccolo, possono individuare le cellule cancerose.
Un’équipe di ricercatori francesi ha addestrato 130 esemplari di questi insetti a depistare, attraverso l’olfatto, i composti volatili organici emessi da cellule cancerose. È quanto accaduto nell’insettario del laboratorio di etologia sperimentale e comparata dell’università Paris-Nord. I primi risultati di questo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista iScience il 21 febbraio scorso.

Durante lo studio, le formiche sono state esposte all’odore di un campione di cellule cancerose umane, riscaldate a 37°C, come il corpo umano. Accanto al campione è stata sistemata una goccia di acqua zuccherata. Le formiche si muovevano liberamente finché trovavano la «ricompensa». Gli insetti, rendendosi conto che l’odore si trovava accanto alla ricompensa, hanno ben presto associato i due fattori.
Nella seconda parte del test, i ricercatori hanno presentato l’odore delle cellule cancerose e un odore di cellule non cancerose per osservare se le formiche avrebbero riconosciuto la differenza, questa volta senza ricompensa. Il test è stato effettuato tre volte di seguito e ha richiesto tra mezz’ora e un’ora di tempo, a seconda della «personalità» delle formiche.
La prima fase dello studio ha registrato un successo del 95%.

Si tratta, hanno spiegato i ricercatori, di un protocollo molto semplice, che non richiede materiali onerosi. Anche i cani sono in grado di depistare cellule cancerose attraverso l’olfatto, ma il loro addestramento necessita fino a un anno di tempo e può richiedere decine di migliaia di euro per ciascun esemplare. Mentre basta meno di un’ora di tempo perché la formica impari a riconoscere l’odore delle cellule cancerose.
Per il test i ricercatori hanno utilizzato esemplari di Formica fusca, una specie presente nell’emisfero settentrionale e caratterizzata da un olfatto particolarmente sviluppato e da una capacità di apprendimento eccezionale. Gli insetti sono stati raccolti nelle foreste limitrofe all’università e nutriti con miele e composta.
In futuro, rassicurano i ricercatori, non dobbiamo immaginare colonie di formiche che si muovono liberamente sui corpi dei pazienti. Le cellule cancerose producono composti volatili che si ritrovano nella circolazione sanguigna del paziente e poi nella sua urina, nel sudore, nell’aria espirata. L’idea sarebbe quella di utilizzare l’urina e la saliva e di farle annusare alle formiche: un metodo rapido, economico e soprattutto non invasivo (non richiede infatti iniezioni, biopsie o endoscopie).
Prima di valutare il test sugli uomini, sono in corso esperimenti con l’urina dei topi colpiti dal cancro.