Corriere della Sera, 29 marzo 2022
I maxi-yacht degli oligarchi si rendono invisibili
Oltre allo yacht «Sherazade» ormeggiato a Marina di Carrara, in Toscana, che si presume sia di proprietà del presidente russo Vladimir Putin, c’è un’altra imbarcazione di lusso tra le più grandi del mondo ad appartenere a un oligarca di Mosca. Si chiama «Nord», è lunga 465 piedi (più di 140 metri), ospita a bordo due eliporti, un cinema e 20 cabine di lusso, ha un valore stimato di 500 milioni di dollari ed è proprietà di Alexei Mordashov, imprenditore miliardario con affari nei settori dell’energia, del metallo e delle miniere. «Nord» è stato alle Maldive e alle Seychelles per tutto l’inverno, ma da quando è iniziato il conflitto in Ucraina e l’Occidente ha cominciato a imporre sanzioni che colpiscono direttamente le proprietà degli oligarchi che appoggiano Putin, la sua rotta è cambiata. Il 12 marzo scorso ha lasciato le isole per sostare brevemente in Sri Lanka. Dieci giorni dopo è stato avvistato nei pressi di Singapore, da cui è presto ripartito in direzione del porto di Vladivostok, città russa vicina al confine con la Corea del Nord e al Giappone, dove l’arrivo dello yacht di Mordashov è previsto per oggi.
A rivelare queste informazioni è un’indagine condotta dall’agenzia americana Bloomberg che tenta di individuare la posizione attuale delle imbarcazioni dei magnati russi, le quali stanno lasciando le tipiche mete turistiche per approdare nei porti dei Paesi cosiddetti «amici», che non impongono sanzioni a chi proviene o fa affari con Mosca. Impresa non semplice dal momento che molti yacht, una volta iniziato il conflitto, hanno spento il trasponder, dispositivo che condivide con le autorità costiere gli spostamenti in tempo reale della barca su cui si trova, violando così le normative marittime internazionali.
Il Medio Oriente è una delle tappe principali verso cui gli yacht sono diretti per la facilità con cui si può raggiungere dall’Europa (dove si trovava il maggior numero di yacht in possesso degli oligarchi russi). Secondo Bloomberg, otto navi sono state avvistate vicino agli Emirati Arabi, all’Oman e all’Arabia Saudita. Anche la Turchia è diventata meta prediletta da quando, tre giorni fa, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha dichiarato che il governo non ha intenzione di imporre ulteriori sanzioni oltre a quelle stabilite dalla Nato (di cui la Turchia è membro) e «i cittadini russi possono visitare il nostro Paese». E così ha fatto Roman Abramovich, che ha portato i suoi due mega yacht nei porti turchi di Marmaris e Bodrum.