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 2022  marzo 26 Sabato calendario

Uccelli, uova in anticipo a causa del clima

Uccelli, uova in anticipo a causa del climaIl cinguettio dei pulli appena nati si sente sempre più in anticipo, almeno in Nord America, dove una recente ricerca ha messo in relazione gli effetti dei cambiamenti climatici sulla deposizione delle uova degli uccelli. Un’altra evidenza di come il riscaldamento globale stia capovolgendo le abitudini della fauna selvatica: l’anticipo della primavera, però, non è una bella notizia. Non lo è per i volatili, e neppure per le piante, che così sono più soggette a pericolose gelate tardive.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Animal Ecology, ha riguardato 72 specie di uccelli presenti intorno a Chicago e, come riportato dall’agenzia Reuters, circa un terzo di queste depone le uova circa 25 giorni prima rispetto a un secolo fa. Un’abitudine che riguarda colombi, gheppi e falchi: per il momento gli scienziati non hanno trovato un filo conduttore tra le varie specie, non hanno in comune né dimensioni né le rotte migratorie, ma la ricerca vuole appurare se ci possa essere un fattore condiviso.
«La maggior parte degli uccelli che abbiamo osservato si nutrono di insetti», ha spiegato John Bates, autore principale dello studio e responsabile della sezione dedicata agli uccelli del Field Museum di Chicago, «e anche il comportamento stagionale degli insetti è influenzato dal clima».
Ed ecco che torna il cambiamento climatico, fattore capace di influenzare i cicli di vita degli animali e che ha stravolto la stagionalità come era conosciuta. «Capire in che modo questi mutamenti impattino sulla vita degli animali sta diventando una domanda sempre più centrale», ha affermato Bates.
Solo pochi gradi di temperatura fuori dalla media a lungo termine possono avere un grande impatto su quando emergono gli insetti, quando gli alberi fanno germogliare le foglie, quando i fiori sbocciano e, secondo la nuova ricerca, anche su quando le uova si schiudono. Ma non è solo una questione di calendario, una nascita anticipata rispetto al solito potrebbe poi incidere sull’effettiva capacità di sopravvivenza degli uccelli. Gli scienziati, come ha ricordato la Reuters, ritengono che questi cambiamenti potrebbero essere tra le molte ragioni del forte calo delle popolazioni di uccelli dagli anni ’70, con gli Stati Uniti e il Canada che hanno perso circa un terzo dei loro esemplari, circa 3 miliardi di uccelli, secondo uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista Science.
Bates e i suoi colleghi hanno studiato più di 1.500 reperti di uovo risalenti al periodo tra il 1872 e il 1920, quando era un passatempo popolare. Gli appassionati dell’era vittoriana hanno lasciato indicazioni dettagliate con informazioni sulle specie e sulle date in cui le uova si erano schiuse: questi dati sono stati confrontati con quelli di oggi. E i risultati raccolti a Chicago sono simili a quelli di altri studi del genere condotti nel Regno Unito.