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 2022  marzo 26 Sabato calendario

Periscopio

Perché c’è questa storia del tempo che passa? Non si potrebbe stare tutti fermi? Achille Campanile, Battista al Giro d’Italia.

All’inizio di febbraio, Cina e Russia hanno dichiarato con spavalderia che quella che loro chiamano la «nostra partnership strategica» non «conosce limiti». Siamo in attesa di vedere come si delineerà quest’alleanza sino-russa, ma nel frattempo faremmo bene a imitare il loro linguaggio e la loro temerarietà. Dopo il summit virtuale di venerdì 18 marzo con il presidente cinese Xi Jinping, il presidente Joe Biden e i leader europei farebbero bene a dichiarare anche loro di «non avere limiti» al supporto che intendiamo dare all’Ucraina o, se è per quello, a qualsiasi altro Paese democratico soggetto a un’aggressione militare non provocata. Bill Emmott, La Stampa.

Continuare a fare questa guerra con l’illusione di vincerla costituisce una prova d’ingenuità che rasenta la follia. […] Anche Zelensky necessiterebbe d’un bravo psichiatra che lo convincesse che non è il caso d’insistere con questi atteggiamenti autolesionistici. Vittorio Feltri, La7.

Ai primi di novembre del 1989, chiesi un’intervista al migliore esperto di politica della Mitteleuropa, a Colonia. Non ricordo che mi disse, ma alla fine concluse: «Solo di una cosa sono sicuro: il Muro resterà ancora per un secolo». Non feci in tempo a scrivere l’intervista, il muro cadde la settimana dopo. Roberto Giardina, ItaliaOggi.

Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi sta facendo l’impossibile. Einstein, Confucio o G.B. Shaw.

Il Gasdotto Trans-Adriatico consente l’accesso al mercato europeo delle riserve di gas azero e la Russia ha cercato di bloccarlo in tutti i modi. […] L’Italia ha giacimenti potenziali che in Europa ci invidiano, ma ha bloccato le esplorazioni cedendo alle pressioni di comitati civici e ambientalisti e ora ci ritroviamo a combattere la nostra guerra per l’autonomia energetica in una situazione di grande affanno e incertezza. Franco Bernabè (Alessandra Ricciardi), ItaliaOggi.

Lei pensa che ci siano politici italiani che sono o sono stati a libro paga di Mosca? «Non voglio crederci». Enrico Letta (Stefano Cappellini, la Repubblica).

«C’è un Bruto in Russia? C’è un colonnello Stauffenberg nell’esercito russo?» si è chiesto il senatore repubblicano della Carolina del Sud Lindsey Graham intervistato da Fox News. «Il solo modo in cui può finire la crisi è che qualcuno in Russia elimini questo tizio. Farebbe un grande servizio al suo paese e al mondo». Adnkronos, 4 marzo 2022.

L’unico dibattito è quello pratico, materialistico: il tirannicidio ha dimostrato di avere alte probabilità di successo? Ovvero morto il despota cosa succede? Il nocciolo della questione, cinicamente imposto, non è se un assassinio sia giustificabile ma se l’assassinio sia efficace. Domenico Quirico, La Stampa.

Sul quotidiano La Stampa è stato pubblicato un articolo in cui si considera la possibilità dell’uccisione del presidente della Russia: ciò è fuori dall’etica e dalla morale e dalle regole del giornalismo. In conformità alla legislazione italiana mi sono recato in Procura per presentare una querela con la richiesta alle autorità italiane di esaminare questo caso. Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia, ilfattoquotidiano.it.

A oggi 25 marzo, 135 bambini sono morti in Ucraina a causa dell’aggressione russa. 184 bambini sono rimasti feriti. repubblica.it.

Colui che allo scopo di liberare la patria uccide il tiranno viene lodato e premiato quando il tiranno stesso usurpa il potere con la forza contro il volere dei sudditi, oppure quando i sudditi sono costretti al consenso. E tutto ciò, quando non è possibile il ricorso ad una istanza superiore, costituisce una lode per colui che uccide il tiranno. Tommaso d’Aquino, Commento alle sentenze di Pietro Lombardo, ESD.

Chi per interessi non nazionali vuole che l’Italia interrompa l’invio di armi all’Ucraina e non incrementi la spesa militare dev’essere battuto con lo strumento elettorale: è inutile prenderci in giro ascoltando le prese di posizione della banda di irresponsabili grillini o i distinguo «obbligati» da rapporti consolidati con la Russia (dal contenuto noto e ignoto) prospettati da Salvini e suoi. Al voto! Al voto! Domenico Cacopardo, ItaliaOggi.

Domenica mattina. Sono le otto. Per strada non c’è nessuno. Il quartiere marsigliese di Noailles è ancora deserto: e la sua insolita assenza di persone porta alla ribalta l’orgogliosa decadenza dei palazzi che lo ornano e il tripudio colorato dei suoi tanti graffiti. Se non fosse per l’anziano signore che, proprio ora, ha cominciato a montare la sua piccola bancarella di cartoline antiche, tutto sarebbe immobile. Le sue immagini d’epoca evocano luoghi ancora oggi esistenti, ma ormai perduti. Ecco la Orano degli anni Trenta, ecco la Promenade des Anglais di Nizza con la cupola dell’hotel Negresco a dominare tutto. «Se ne prende molte le faccio uno sconto» dice il venditore ambulante di cartoline vecchie. Sono quarant’anni che fa questo lavoro. La sua vita nelle piazze e nei mercati. Il suo volto già abbronzato e pieno di rughe. Nicola Lecca, Studi Cattolici.

Il brillante marxista austriaco Ernst Fischer, dopo aver pubblicamente difeso il patto Hitler-Stalin come un imperativo tattico, perse presto tutte le sue certezze quando un dummkopft (un imbecille) comunista gli disse tutto contento: «Sentito le notizie? Abbiamo preso Parigi!» L’idiota si riferiva alla marcia della Wehrmacht sugli Champs-Élisées. Christopher Hitchens, Hitch 22, Einaudi.

Occorre dire che l’inventore dei vocaboli fascisti era Mussolini stesso? Non si vuole lodare con questo la qualità delle parole inventate da Mussolini. Le parole inventate da Mussolini portano la sigla del loro autore: sono volgari e ridicole. (…) Anche a D’Annunzio piaceva inventare parole e sostituire con voci considerate italiche e nobili parole straniere e barbariche: segno di quanto l’attenzione di questo scrittore era volta all’inutile. Alberto Savinio, Nuova Enciclopedia, Adelphi.

La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui. Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura, Adelphi.

Se non scrivessi scriverei lo stesso. Roberto Gervaso, scrittore.