Estratto dell’articolo di Carlo Tecce per https://espresso.repubblica.it/, 26 marzo 2022
QUANTO SPENDE DAVVERO L’ITALIA IN ARMI? – LA SPESA MILITARE AUTORIZZATA PER IL 2022 È DI 30,421 MILIARDI DI EURO, CIOÈ L’1,7% DEL PIL (BISOGNA ARRIVARE AL 2 PER RISPETTARE I PATTI CON LA NATO). MA NON TUTTI FINISCONO IN CANNONI, MISSILI O BLINDATI, VANNO SCOMPOSTI: IL MINISTERO DELLA DIFESA NE DISPONE QUASI 26, DI CUI LA MAGGIOR PARTE È DESTINATO AI CARABINIERI – I NUMERI PUBBLICATI DALL’ESPRESSO -
«Non bastano 25 miliardi di euro in spese militari». «Va raggiunto il 2 per cento del pil». «Ce lo chiede l’alleanza atlantica Nato». «Sorpresa: ci sono altri 60 miliardi per il futuro». «Il nostro obiettivo sono 35 miliardi».
Al banco italiano delle armi c’è molta confusione. La guerra russa in Ucraina ha rinvigorito le baionette. I generali in divisa e in licenza sfogliano i cataloghi di vendita e quelli che generali non sono, né in divisa né in licenza, scrutano le cartine geografiche. Così la propaganda sui numeri degli uffici stampa non incontra resistenza. Per capire dove andare bisogna capire dove siamo.
La spesa militare autorizzata per il 2022, si legge nel documento di metà febbraio del centro studi della Camera, è di 30,421 miliardi di euro. Questo dato riassume il cosiddetto «bilancio integrato» che contempla i fondi in capo al ministero della Difesa (25,956 miliardi), al ministero dello Sviluppo economico (3,067) e al ministero del Tesoro (1,397). Già siamo ben oltre i 24 miliardi protagonisti innocenti del dibattito politico.
I 30,421 miliardi di euro rappresentano l’1,7 per cento del prodotto interno lordo registrato nel 2021 e il 3,75 per cento del bilancio dello Stato. Su quest’ultimo parametro, alcuni confronti fra i ministeri: la giustizia impegna l’1,2 per cento, l’interno il 3,8; l’istruzione il 6,2.
Allora perché ci si agita. L’Italia è una florida potenza da guerra. Falso. Mica ogni euro dei 30,421 miliardi finisce in cannoni, missili, blindati. I miliardi vanno scomposti. Il ministero della Difesa ne dispone 25,956 distribuiti su tre missioni: la principale è per la «sicurezza», 24,201 miliardi; «tutela di ambiente e territorio» (Corpo forestale), 475,6 milioni; «servizi istituzionali delle amministrazioni pubbliche», 1,279 miliardi.
Un terzo circa dei 24,201 miliardi della missione «sicurezza», cioè 6,8 miliardi, è destinato ai Carabinieri, 5,5 miliardi all’Esercito, 2,8 all’Aeronautica, 2,2 alla Marina. Il consistente “resto” viene utilizzato per pianificazioni e acquisti (5,95 miliardi) e per la gestione interforze (774 milioni).