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 2022  marzo 25 Venerdì calendario

PROVE DI DISGELO INDIA-CINA PER UNA "TREGUA IN UCRAINA" - I DUE PAESI PIÙ POPOLOSI AL MONDO (3 MILIARDI DI ABITANTI), DIVISI DA ANNI DA SANGUINOSE DISPUTE TERRITORIALI NEL LADAKH, TENTANO IL RIAVVICINAMENTO TROVANDOSI D'ACCORDO SU UN PUNTO: IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO IN UCRAINA. UN SEGNALE MOLTO IMPORTANTE: FINORA I DUE PAESI NON HANNO CONDANNATO L'AGGRESSIONE DEL CREMLINO AI DANNI DI KIEV E ALL'ONU SI SONO ASTENUTI - IL PRESIDENTE XI TELEFONA A BORIS JOHNSON: PER PECHINO È UN ALTRO PASSO AVANTI PER ATTOVAGLIARSI CON L’OCCIDENTE -

India e Cina tentano il disgelo trovandosi d'accordo su un punto: il cessate il fuoco immediato in Ucraina. E' il ministro degli Esteri di Nuova Dehli, Subrahmanyam Jaishankar, a comunicarlo dopo il colloquio avuto con l'omologo Wang Yi, in una visita ufficializzata solo all'ultimo momento, la prima dopo due anni di tensioni e di scontri militari con vittime lungo il confine himalayano.

I due Paesi, i più popolosi al mondo, non hanno condannato finora l'aggressione del Cremlino ai danni di Kiev e all'Onu si sono prevalentemente astenuti. L'India acquista petrolio, armi e fertilizzanti dalla Russia e ha raggiunto un'intesa per i pagamenti in rupie, mentre Pechino, dopo la dichiarazione congiunta firmata tra i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin sulla "amicizia senza limiti" del 4 febbraio, persegue una posizione ambigua.

Le parti hanno colto però l'occasione per confrontarsi sia sul caso Ucraina sia sullo stallo delle dispute territoriali nel Ladakh. "Finché le truppe rimarranno dispiegate lungo il confine condiviso le relazioni ne risentiranno: se mi chiedete se i rapporti sono normali posso dire di no", ha precisato Jaishankar.

La minaccia di sanguinose ostilità, come quella del giugno 2020, permane: i soldati restano schierati in massa, mentre il ritiro è stato circoscritto a "tre punti di attrito". Pechino è disposta a esplorare una maggiore cooperazione con l'India nell'Asia meridionale, ha detto Wang al consigliere per la sicurezza nazionale indiano Ajit Doval, alla ricerca di sponde utili di fronte alle pressioni di Usa e alleati per una presa di distanza dal Cremlino.

"Quando Cina e India parleranno con la stessa voce, il mondo intero ascolterà", ha aggiunto Wang, per il quale "le due parti dovrebbero rafforzare la comunicazione e il coordinamento, sostenersi a vicenda, dare segnali più positivi per sostenere il multilateralismo e iniettare più energia positiva per migliorare la governance globale".

In altri termini, l'invito è a "vedere le relazioni sul lungo periodo" piuttosto che sulla stretta attualità. India e Cina hanno preso una posizione comune nei confronti dell'attacco della Russia all'Ucraina, chiedendo la pace e astenendosi dal voto su una bozza di risoluzione dell'Onu che chiedeva a Putin di ritirare le sue truppe. "Sia la Cina sia l'India hanno concordato sulla necessità di un cessate il fuoco immediato in Ucraina e di una soluzione diplomatica", ha detto Jaishankar.

Intanto, a Pechino il presidente Xi ha ribadito la "posizione di principio della Cina" sulla crisi Ucraina in una telefonata con il premier britannico Boris Johnson dedicata ai 50 anni delle relazioni diplomatiche bilaterali. "La comunità internazionale dovrebbe davvero incoraggiare la pace e promuovere i colloqui, creare le condizioni per una soluzione politica della questione e spingere per un rapido ritorno alla pace in Ucraina: la Cina - ha assicurato Xi - è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo".