Jacopo Iacoboni per “la Stampa”, 25 marzo 2022
“MALOFEEV HA ORGANIZZATO UN INCONTRO PRIVATO CON SALVINI” - UNA NUOVA BOMBA SI ABBATTE SULLA LEGA: SECONDO ALCUNI DOCUMENTI RACCOLTI DAL DOSSIER CENTER DI MIKHAIL KHODORKOVSKY, I RAPPORTI DEL CARROCCIO CON “L’OLIGARCA ORTODOSSO” KONSTANTIN MALOFEEV SONO CONTINUATI ANCHE DOPO LO SCANDALO METROPOL: NEL MARZO 2021 I RUSSI STUDIAVANO UN PIANO PER UNA RETE DEI PARTITI SOVRANISTI E EUROSCETTICI - DA MOSCA ERANO PREOCCUPATI PERCHÉ “SALVINI È SOTTO L’OCCHIO VIGILE DEI SERVIZI DI SICUREZZA LOCALI” (CIOÈ QUELLI ITALIANI) -
«Lo scorso novembre, durante la visita di lavoro di Matteo a Mosca, il mio capo ha organizzato con lui un incontro privato, affittando una stanza allo stesso piano dell'Hotel Lotte per evitare che la stampa occidentale si accorgesse dell'incontro».
Chi scrive così è un russo ben collegato ai circoli attorno al Cremlino.
Si chiama Mikhail Yakushev, e il testo è in un documento word inviato a se stesso il 18 giugno 2019.
Yakushev è il direttore di Tsargrad, organizzazione (e tv) il cui presidente è Konstantin Malofeev, universalmente conosciuto come "l'oligarca ortodosso", un uomo che a trentun anni, nel 2005, fondò Marshall Capital, diventando in breve tempo uno dei fondi d'investimento più potenti della Russia nel private equity, anche capace di attrarre investimenti esteri, che negli anni ha investito in grandi operazioni con VTB (la banca di stato del Cremlino) o con Rostelecom (il gigante delle telecomunicazioni di stato).
Ma Malofeev - che è sotto sanzioni dall'Ue per l'invasione della Russia in Crimea nel 2014, da ben prima cioè della guerra totale scatenata da Putin il 24 febbraio scorso in Ucraina - è anche un agitatore dell'influenza e delle ops estere della Russia di Putin, che lega affari e nuovo culto dell'ortodossia, per creare, dice lui, «una Santa Alleanza» contro la corruzione dell'Europa e delle democrazie.
Alexander Dugin, il noto filosofo dell'"eurasianesimo", è un semplice braccio operativo di tutto questo. Assieme a Daria Dugina, sua figlia, anche lei parte dell'organizzazione. I documenti - che gettano nuova luce sui soggiorni moscoviti di Salvini - emergono dal londinese Dossier-Center di Mikhail Khodorkovsky, e sono stati condivisi con un gruppo di testate europee a partire dal lavoro di Michael Weiss.
Ma i testi dicono anche altro. A metà del 2019, i russi sono preoccupati che «la situazione sia drasticamente peggiorata e ora non possiamo continuare ad avere contatti con Matteo», visto che il consigliere di Salvini Gianluca Savoini aveva «perso il libero accesso al suo capo».
Dopo l'inchiesta dell'Espresso sui fatti del Metropol, Salvini - scrive Yakushev - «è sotto l'occhio vigile dei servizi di sicurezza locali». E osserva di stare pensando a come mantenersi in contatto con "Matteo" senza più usare Savoini, «in modo che possa assegnare una persona affidabile per contattarci, con la quale possiamo comunicare in Russia o ovunque in Europa».
Un altro testo di Tsargrad, del marzo 2021, parla di un piano elaborato dall'organizzazione nel marzo 2021 per creare una rete di partiti, di estrema destra (Lega, Le Pen, Wilders) ma anche euroscettici, chiamata "Altintern" (citazione del vecchio Comintern): «Senza il nostro impegno attivo e il sostegno tangibile ai partiti conservatori europei, la loro popolarità e influenza in Europa continueranno a diminuire», si legge in un documento che, dai metadati, appare creato da Yakushev.
Ma, cosa più interessante, nel testo del marzo 2021, si parla anche di Covid e dei tentativi russi di usare la pandemia, per cui in Italia in questi giorni si è riaccesa una polemica dopo le minacce della Russia all'Italia.
Si evocano i problemi del Cremlino con i programmi di vaccinazione di massa in Europa, lo stallo delle licenze nei paesi europei per il vaccino Sputnik, e quindi «dobbiamo riprendere i passi per ripristinare i contatti con i partiti euroscettici. Riteniamo che al momento ci sia ancora la possibilità di ripristinare i contatti con gli euroscettici per contrastare la politica delle sanzioni di Bruxelles.
Tuttavia la ripresa del lavoro con loro richiede un livello di riservatezza fondamentalmente diverso, in relazione al rafforzamento dell'opposizione all'influenza russa da parte dei servizi di intelligence occidentali». Sanzioni che evidentemente fanno malissimo, e sono il sottofondo anche di tutta la stagione dei contatti tra Conte e Putin per la missione "Dalla Russia con amore", e delle minacce-ricatto di Mosca all'Italia.