La Stampa, 25 marzo 2022
Catalogo delle armi proibite
C’è anche in guerra una linea rossa, oltre la quale ogni sviluppo è possibile. Anche il più catastrofico. Per la Russia la linea rossa sono le armi proibite, quelle messe al bando dalle convenzioni internazionali, ma che notoriamente sono ancora negli arsenali e c’è chi ne fa un uso cinico e spregiudicato. Le bombe al fosforo bianco, ad esempio, sono un armamento proibito, ma solo se usate contro i civili. Come se poi usare bombe ordinarie contro i civili fosse ammissibile. Oppure le armi chimiche, quelle che fecero la loro comparsa contro le trincee nella Prima guerra mondiale. E ancora quelle batteriologiche: vietate, ma fecondamente conservate da tanti eserciti. E infine le nucleari: l’Armageddon che, se innescato, potrebbe distruggere la vita sul Pianeta.
Se ne parla fin troppo, in questi giorni di conflitto. Mosca denuncia con enfasi di aver scoperto 30 laboratori utilizzati per lo sviluppo di armi biologiche in 14 siti in Ucraina. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, replica che queste accuse «sono assolutamente false» e avverte che Mosca sta «cercando un pretesto: abbiamo visto che questo modo di accusare gli altri è in realtà una via per creare un pretesto per fare lo stesso loro». Qualsiasi uso di armi chimiche, ha avvertito, «cambia totalmente la natura del conflitto» e «avrà ampie conseguenze diffuse».
Il fosforo bianco
Le bombe al fosforo sono classificate come convenzionali «incendiarie». In realtà sono ordigni terribili. Il principio è semplicissimo quanto letale: il fosforo a contatto con l’aria prende fuoco, se poi entra in contatto con l’acqua, ad esempio quella contenuta in un corpo umano, reagisce violentemente. L’effetto di una bomba al fosforo è mostruoso: tutto ciò che c’è di vivente nel raggio di azione di una bomba al fosforo risulta arso da dentro. Ebbene, la Convenzione internazionale sulle armi chimiche, a cui aderiscono più di 160 Paesi, non vieta del tutto la bomba al fosforo, ma solo quando usata contro i civili o anche, se lanciata contro obiettivi militari, quando ci siano edifici civili nelle vicinanze. E così, bombe al fosforo sono state usate in Iraq dagli americani, in Kurdistan dai turchi, dai russi in Ucraina.
Le atomiche
È la Bomba per eccellenza, l’atomica. Agli occhi dei militari ha un pregio fuori dal comune: in un ingombro minimo, racchiude la potenza di tonnellate di tritolo. Ma anche i militari conoscono bene l’effetto delle radiazioni. E per questo motivo regge da settant’anni l’equilibrio del terrore: se tu mi distruggi, io ti distruggo. C’è però la tentazione di usare la mini-atomica, quella detta «tattica». La carica è davvero piccola. Può essere infilata in un proiettile di artiglieria o in un missile d’aereo. Non distrugge un’intera città, ma un isolato di case. I russi, secondo l’intelligence statunitense, potrebbero essere tentati di usarla contro le città dove l’esercito ucraino si è rintanato. Anziché bombardare per giorni, con qualche proiettile nucleare tattico, una cittadina sarebbe rasa al suolo subito. Ma sono pur sempre armamenti nucleari e la guerra diventerebbe un’altra cosa.
Le chimiche
Sono un incubo: ogni prodotto tossico di laboratorio può diventare un’arma letale. I gas della Prima guerra mondiale erano armi chimiche. Anche le bombe lanciate da Saddam Hussein sui curdi o nella guerra contro l’Iran erano a testata chimica. A lungo le hanno chiamate l’atomica «dei poveri» perché sono armi di distruzione di massa al pari del nucleare. Alla fine, sono state vietate. Ma solo di recente. La Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche di Parigi è entrata in vigore il 29 aprile 1997 e ha sancito definitivamente il bando completo di tali armi. C’è un’organizzazione internazionale che vigila. Il sospetto è che molti Stati canaglia continuino a produrne.
Le batteriologiche
In questi tempi di Covid, non c’è neanche bisogno di spiegare che cosa sono. I virus e i batteri esistono in natura. Altri possono essere manipolati in laboratorio. Se però si prendono questi agenti biologici letali e li si inseriscono in una bomba, l’effetto può essere apocalittico. Anche le batteriologiche sono armi proibite. La Convenzione sulle armi biologiche, che vieta lo sviluppo, la produzione e la detenzione di armi batteriologiche (virus, batteri, microrganismi, spore, tossine) e impone la distruzione degli stock esistenti. Entrata in vigore nel marzo 1975, è il primo trattato multilaterale che vieta la produzione e l’utilizzo di un’intera categoria di armi ed è stata ratificata da 183 Stati. I controlli però sono impossibili per via dei veti incrociati, e quindi non c’è nemmeno un ente sovranazionale che verifichi: si procede sulla fiducia.
I missili ipersonici
I russi li avevano mostrati al mondo pochi anni fa e li hanno usati in Ucraina. Non sono vietati, e anzi sono diventati l’oggetto del desiderio di tante forze armate nel mondo perché questi missili ipersonici viaggiano a velocità impensabili, fino a Mach10, cioè dieci volte la velocità del suono. Per capirsi, i mezzi supersonici viaggiano a Mach2. Questi missili ipersonici, quindi, non soltanto sono saette, ma si alzano nell’atmosfera fino a dove l’aria è estremamente rarefatta, fanno la loro corsa, poi precipitano dal cielo direttamente sull’obiettivo. Come è intuitivo, hanno una enorme forza distruttiva ed è praticamente impossibile intercettarli. —