la Repubblica, 24 marzo 2022
Tutti in bici (per non pagare la benzina)
Altro che ambientalismo. Ci voleva quel che nessuno avrebbe voluto, l’impennata dei prezzi del carburante, per rimettere in discussione l’idea di mobilità d’emergenza che il Covid aveva imposto tra la paura dei contagi sui mezzi pubblici e l’aumento vertiginoso del traffico privato (+88% secondo un sondaggio Ipsos- Legambiente). In attesa degli effetti del decreto che martedì ha introdotto il taglio di 30,5 centesimi al litro fino al 21 aprile, il costo della benzina a 2,6 euro – il record toccato in Trentino una settimana fa – ha risvegliato la voglia, e la necessità, di mobilità alternativa e condivisa.
«C’è qualcuno che vuole viaggiare con me ogni giorno da Bari a Brindisi?», chiede Maria. «Metto la mia auto a disposizione tutte le mattine sulla Fi-Pi-Li per dividere le spese», scrive Marcella nel gruppo Facebook del car pooling che ha appena creato per resistere al caro-carburante tra Firenze, Pisa e Livorno. Nell’ultimo mese, dopo un lungo sopore, gli annunci sul web sono rispuntati a volontà.
Lo dicono le storie, ma anche i numeri di BlaBlaCar, la piattaforma di car pooling più diffusa al mondo. «L’aumento dei prezzi del gas ha avuto un impatto diretto sull’attività in Italia», dicono dall’azienda. Dopo l’invasione russa in Ucraina, «tra il 28 febbraio e il 7 marzo, abbiamo assistito a un aumento del 47% dei posti offerti dai conducenti sulla nostra piattaforma italiana». Tra le prime dieci tratte seduti accanto a sconosciuti cresciute negli ultimi giorni ci sono la Trieste-Venezia, la Milano-Padova, la Milano-Venezia e la Cagliari- Sassari. Risparmio a viaggiatore? Fino a 15 euro a testa, a corsa. Ma pure in città sono aumentate le richieste. Un esempio: a Como il servizio Be Pooler ha registrato nelle ultime settimane un balzo del 20%.
Non solo auto. Dott, azienda leader della micromobilità in sharing, ha visto negli ultimi dieci giorni una crescita dell’80% rispetto a gennaio nel numero di noleggi di biciclette elettriche a Roma, Milano, Ferrara. I nuovi utenti del bike sharing nell’ultimo periodo sono saliti del 137% a Milano e del 154% a Roma. «Abbiamo notato un uso differente delle e-bike e noleggi di gran lunga più estesi, soprattutto per gli spostamenti casa- lavoro da parte di chi ha bisogno di una soluzione economicamente più vantaggiosa», spiega Andrea Giaretta, regional general manager Southern Europe. I picchi delle corse si sono registrati tra le 8 e le 10 del mattino e tra le 17 e le 19 di sera, negli orari di apertura e chiusura degli uffici, con più adulti e lavoratori in sella rispetto al target tradizionale di giovani. A Vicenza, ad esempio, secondo RideMovi, gestore del servizio in città, tra il 7 e il 13 marzo si sono iscritte 300 persone in più, con un +25% di corse.
Nemmeno i monopattini sono rimasti indietro: secondo il marchio americano Helbiz, negli ultimi giorni la domanda è aumentata del 28,7% e i nuovi clienti del 21% rispetto a fine febbraio. Stesso trend per Lime: le richieste di noleggio sono risultate superiori del 20% rispetto ai primi giorni di marzo. Un incremento che ha coinvolto, seppur in misura minore, le bici a pedalata assistita: +11%. Mentre gli scooter elettrici in città come Torino hanno visto crescere le richieste del 29,04% tra fine febbraio e inizio marzo.
È soprattutto dove l’alternativa funziona – vedi Milano – che la macchina resta in garage: nel capoluogo lombardo sono aumentati i passeggeri su bus e metro e in una settimana, secondo le rilevazioni dell’Agenzia comunale per la mobilità e di Tom-Tom, la società che produce i navigatori satellitari, il traffico è diminuito dell’11%. Le prossime settimane diranno se è, finalmente, un’inversione tendenza o se è stato solo un attacco di panico.