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 2022  marzo 24 Giovedì calendario

La maretta tra Meloni, Berlusconi e Salvini

ROMA Più che freddo. Il rapporto tra Giorgia Meloni da una parte e Lega e Forza Italia dall’altra è oggi ai minimi termini. Lei lo dice in modo più politico, intervistata dal Messaggero.it: «Lo stato di salute del centrodestra non è ottimo, è chiaro nei fatti. Io chiedo chiarezza: voglio un centrodestra orgoglioso che non insegue le sirene della sinistra». E arriva a dire di non saper «rispondere alla domanda se per la Lega e per FI sia prioritario far vincere il centrodestra o mettere un freno a Fratelli d’Italia».
Difficile immaginare se e come si riusciranno a rimettere assieme i cocci di una coalizione divisa non solo al governo, ma anche nel sostegno sui temi cardine del centrodestra – come il presidenzialismo, il cui voto in commissione che ha visto il centrodestra andare sotto ha fatto «molto arrabbiare» la Meloni – e in vista delle prossime amministrative di primavera e in Sicilia in autunno. Tanto più dopo l’uscita di Berlusconi su Salvini «unico leader vero» in Italia: «Non ci sono rimasta male di non essere stata invitata al “non matrimonio” di Berlusconi. Sapevo che era un evento riservato ai familiari e evidentemente Salvini fa parte degli affetti più stretti. Era una cosa normale...», è la premessa con frecciata. Poi: «Sulla frase sulla leadership mi ha sorpresa, ma non cambia niente: i leader grazie a Dio non si decidono a tavolino, li decidono gli italiani».
Il nodo è proprio questo: chi dovrebbe guidare il centrodestra alle prossime elezioni, Salvini o Meloni il cui partito, secondo i sondaggi, è primo in Italia? E gli alleati sospettano che la leader di FdI potrebbe anche decidere di correre da sola già alle amministrative, nell’ottica di costruzione di un nuovo contenitore per il centrodestra: «D’altronde è lei che non ci parla da mesi...». La conferma si avrà solo quando si stringerà sulle candidature, oggi nel caos.
Meloni chiede «chiarezza agli altri: siamo disponibili a valutare le situazioni ma non sempre viene lo stesso dagli altri. Aspetto ancora l’ok di FI sul sindaco uscente di Verona e aspetto di capire il pensiero di Lega e FI sulla ricandidatura di Musumeci, visto che mi pare che gli uscenti sono ricandidati». Ad oggi però c’è già divisione sul sindaco di Palermo (Miccichè ieri ha annunciato la candidatura dell’azzurro Francesco Cascio, ma in campo per FdI resta Carolina Varchi), mentre su Musumeci sembra che sia Lega sia FI sarebbero contrarie alla ricandidatura perché «con lui perdiamo». Insomma, per trovare la quadra sarà un lavoro lungo. E ancora in alto mare.