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 2022  marzo 23 Mercoledì calendario

I deliri della senatrice Laura Granato

Laura Granato, senatrice del gruppo Misto, ieri non era a Montecitorio ad ascoltare Volodymyr Zelensky. Avrebbe voluto anche un collegamento con Putin: «O tutti o nessuno».
Senatrice Granato, perché non era in aula ad ascoltare Zelensky?
«Avevo un impegno sul territorio, mica lo rimando per un intervento da remoto senza contraddittorio».
Il contraddittorio sotto le bombe?
«Se uno è davvero sotto le bombe non riesce nemmeno a collegarsi».
Cosa avrebbe voluto dirgli?
«Di mettere da parte l’orgoglio e trattare. Se lui andasse da Putin con l’intenzione di negoziare non credo che lo caccerebbe».
Ma lo ha ascoltato?
«Ha fatto credere che Putin vuole espandere il suo dominio oltre l’Ucraina. È inverosimile, mai avuto questo sentore».
Voleva un collegamento anche con Putin?
«O tutti o nessuno, ma tanto loro hanno già deciso».
Loro chi?
«I capi di Stato dell’Unione europea, telecomandati dagli Stati Uniti».
E cosa hanno deciso?
«Di farci partecipare al conflitto. Draghi, ieri, invece di parlare di pace ha rincarato la dose. È stato più duro di Zelensky».
Condanna l’invasione russa?
«Certo che la condanno, però... vorrei capire perché a Putin è scattata la molla».
Ha perso la testa?
«Macché, è sempre lucido».
Come fa a dirlo?
«Ho ascoltato i suoi discorsi integrali, non tagliati».
E allora perché?
«Bisogna guardare agli ultimi anni: il colpo di Stato del 2014 a Kiev; ben tre esercitazioni Nato al confine russo; i laboratori con armi biologiche in Ucraina finanziati dagli Usa. Putin vuole preservare la sicurezza russa» .
Perché le piace tanto?
«Perché tutela l’integrità e la tradizione di quel mondo. E contrastare l’agenda globalista che vuole attuare il nuovo ordine mondiale deciso nelle segrete stanze per renderci schiavi».
Sembra di sentire il complottismo No Vax.
«C’è un legame. Il modo in cui è stata affrontata la pandemia fa parte dell’agenda globalista. Il virus, i vaccini che non sono nemmeno molto efficaci... È questo il modus operandi dell’impero globale. Putin è un argine geopolitico».
Non un dittatore?
«Il suo è un modo diverso di governare. Draghi è un dittatore».
Addirittura?
«Il governo Draghi ha cancellato tutti i diritti basilari. Putin non mi risulta abbia obbligato nessuno a vaccinarsi, una forma di rispetto che Draghi non ha avuto».
Petrocelli ha chiesto al M5S, con cui lei è stata eletta, di uscire dal governo.
«Un atto di grande coerenza. Gli ho mandato un messaggio per congratularmi. Ma ci sono zero possibilità che Di Maio lasci una poltrona».
Lei insegna lettere al liceo. Come spiegherebbe questa guerra alla classe?
«Partirei dalle cause. Un excursus storico, dalla Seconda guerra mondiale. Da quando l’Ucraina era nell’Unione Sovietica, per spiegare la nascita di questi gruppi neonazisti».
Eppure c’è chi paragona Putin a Hitler.
«Una valutazione completamente infondata. Mi risulta che i neonazisti che hanno commesso atrocità inenarrabili si trovino in Ucraina».
Vivrebbe in Russia?
«Non mi pare che attualmente in Italia siamo messi molto meglio».
Ma ci è mai stata?
«No. Mi sono spinta fino in Scandinavia. Oppure, a Est, in Thailandia»