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 2022  marzo 23 Mercoledì calendario

Il quadro conteso dagli eredi di Thomas Mann

È il ritratto di una bambina, di profilo, un baschetto rosso sui capelli neri, un giro di perle al collo. Un quadro di Franz von Lenbach, celebre ritrattista dell’Ottocento, ricercato da nobili e ricchi. Viene messo all’asta dalla casa Neumeister a Monaco nell’agosto 2018, con il titolo Mädchensbildnis, sbagliato perché il soggetto avrà sei o sette anni, non è ancora una ragazza, Mädchen. L’opera potrà essere aggiudicata per qualche decina di migliaia di euro. Lenbach (1836-1904) è celebre, ma non raggiunge quotazioni esagerate. Varrebbe di più un suo paesaggio, che il ritratto di una sconosciuta.
Il catalogo dell’asta finisce nelle mani di Dirk Heßerer, direttore del Thomas Mann Forum di Monaco. Riconosce la bambina: «È Katia Pringsheim, la moglie dello scrittore». Non ha dubbi. Lo stesso quadro, in una versione leggermente diversa, si trova negli archivi di Thomas Mann a Zurigo, ed è stato scelto nel ’74 per la copertina dei diari di Katia, pubblicati con il titolo Meine ungeschrieben Memoiren, le mie memorie non scritte.
Come è finito all’asta? La casa Neumeister, d’accordo con l’ultimo proprietario Bert Schoenhofer, lo ritira dall’asta, in attesa che si chiarisca la storia del dipinto. È una delle opere trafugate dai nazisti?
Ora si è arrivati al lieto fine, anche se non si è fatta luce. Schoenhofer è sicuro che i suoi nonni lo abbiano acquistato in buona fede durante la guerra, ma onestamente preferisce regalarlo al Centro culturale Mann, aperto nel 2018 nella villa che lo scrittore si fece costruire a Pacific Palisades, a Los Angeles, negli anni d’esilio in California.




Il ritratto, 45 per 35 centimetri, fu dipinto nel 1892, quando Katia aveva otto anni. Nel 1904 a vent’anni sposerà Thomas Mann, 29 anni.


Katia fu la prima donna in Baviera a ottenere l’Abitur, la maturità. Fu lei a organizzare la vita di famiglia, e assicurare tranquillità a Thomas, a cui diede sei figli.


Golo Mann mi disse: «mia madre era più intelligente di mio padre», al termine di un’intervista, quando ci si confida. Il talento è diverso dall’intelligenza, ma Golo aveva un rapporto d’amore e di rivalsa nei confronti del padre. Thomas non avrebbe voluto lasciare Monaco, illuso che i nazisti lo avrebbero rispettato, e fu Katia che lo convinse a partire per Zurigo.
La famiglia Pringsheim abitava nella Königsplatz in un palazzo neogotico di fronte alla casa di Lenbach, oggi diventata un museo. Hedwig, la madre di Katia, annota nel diario di andare spesso da Lenbach con la bambina, per le sedute di posa. Il pittore, che ritrasse Bismarck e Francesco Giuseppe, fu scelto per ritrarre diversi membri della famiglia.
I Pringsheim, ricchi e di origine ebraica, provenivano dalla Slesia. Alfred, il padre di Katia, era un imprenditore, Hedwig un’attrice di successo. Ed entrambi erano appassionati collezionisti d’arte. Alla fine d’ottobre del ’39, in extremis, fuggono in Svizzera, ma riescono a portare con sé alcuni oggetti della collezione. «Mi è rimasto poco», scrive Hedwig. Le opere rimaste vengono confiscate dai nazisti. Anche il palazzo di Monaco è stato venduto nel ’35, e i nazisti lo abbattono per costruire un edificio moderno.
Il ritratto di Katia viene acquistato il 7 febbraio del ’40, per tremila Reichsmark dalla galleria Fritz Hanold. Esiste la ricevuta, ma non si riporta il nome della bambina, e sono sbagliate le note tecniche: non è dipinto su legno, ma su cartone. Però in una foto scattata nello studio di Alfred si vede il ritratto e si riconosce la pesante cornice dorata. Non ci dovrebbero essere dubbi.
Gli eredi di Thomas Mann sono 26, sparsi per il mondo, e indecisi su che fare del quadro. Alcuni vorrebbero che rimanesse a Monaco, altri preferiscono Los Angeles. Alla fine prevale Frido Mann, il figlio di Michael, il più giovane dei figli dello scrittore. È nato nel luglio del ’40 in California, e nella villa del nonno giocava da piccolo. Thomas Mann si ispirò a Frido per il bambino nel Doktor Faustus, scritto in esilio. Katia bambina tornerà a Pacific Palisades. Lo scrittore chiese un prestito per costruire la sua villa, e anni fa volevano abbatterla per costruirne una più grande. La Germania nel 2016 l’ha comprata e salvata.