La Stampa, 22 marzo 2022
L’acqua che non c’è
Se volessimo trovare una chiave per capire le conseguenze del riscaldamento globale, si legge nell’ultimo rapporto del Wwf, se ancora avessimo bisogno di prove, quella chiave è proprio l’acqua.
I livelli dei fiumi al minimo, la grande sete che affligge le campagne, la carenza di piogge, gli eventi meteorologici estremi. «Si stima che circa 4 miliardi di persone su 7,8 miliardi sperimentino già una grave carenza d’acqua per almeno un mese all’anno» recita il dossier «L’ultima goccia», che il Wwf diffonde oggi nella Giornata mondiale dell’acqua sottolineando come «la popolazione globale esposta a siccità estrema ed eccezionale aumenterà dal 3% all’8% nel 21° secolo», ricordando l’impatto sull’agricoltura che solo in Italia assorbe il 60% della domanda d’acqua, sottolineando quanto sia determinante rispettare gli accordi di Parigi sul clima, invitando a rivedere il sistema di concessioni per garantire un uso sostenibile dell’acqua, progettando interventi con le autorità di bacino. E ancora, a ridurre gli sprechi che ieri ha tracciato anche il «Blue Book», il dossier sull’Italia dell’acqua stilato dalla Fondazione Utilitatis con Istat e Cassa depositi e prestiti: nel 2020 sono andati persi 41 metri cubi al giorno per ogni chilometro di condutture, il 36,2% dell’acqua immessa in rete, parlando di capoluoghi di provincia e città metropolitane. Nonostante «episodi di scarsità idrica sempre più frequenti – sottolinea l’Istat – oltre un terzo dell’acqua immessa nella rete di distribuzione, in Italia, va perso».
Un dato lievemente inferiore a quello del 2018 (era il 37,3%) ma comunque indicativo della necessità di interventi sulle reti. Qui gli investimenti, rispetto al 2017, sono aumentati del 22% e di oltre il 47% rispetto al 2012, con una quota di 49 euro pro capite, che scende però a 35 al Sud. Un progresso, ma un dato ancora basso se si pensa che la media europea è di 100 euro pro capite. «C’è ancora da recuperare molta strada rispetto ai Paesi europei più avanzati, ma la presenza di operatori che si occupano del ciclo idrico integrato e il sostegno dal Pnrr consentono di avviare un percorso per colmare il divario» ha spiegato Stefano Pareglio, presidente della Fondazione Utilitatis, presentando il dossier.
Nel Pnrr ci sono 4,4 miliardi per la tutela del territorio e delle risorse idriche, di cui 3,5 per le aziende del servizio idrico integrato. E sono già stati finanziati 75 progetti di manutenzione straordinaria per 2 miliardi e assegnati 300 milioni per ridurre le perdite di rete nel Sud Italia, dove si trovano anche gli undici comuni che, secondo il dossier, hanno dovuto adottare politiche di razionamento. Due miliardi e 700 milioni di euro, ha confermato il ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini, il pacchetto di fondi che si potranno spendere in futuro per le infrastrutture idriche sulla base dei progetti delle regioni, «è una delle grandi priorità dei prossimi anni. È evidente – ha spiegato – che alcune aree del Paese sono particolarmente a rischio, quelle nelle quali si è investito di meno e dove abbiamo problemi seri sia in termini di qualità degli acquedotti che della gestione in generale delle risorse».
Resta il tema dei consumi, dove gli italiani sono tra i meno virtuosi in Europa: il consumo pro capite di potabile nelle città è di 236 litri contro la media di 125 nell’Ue, mentre l’Istat certifica che il 28,5% delle famiglie italiane dichiara di non fidarsi a bere l’acqua del rubinetto, con punte del 60% in Sicilia e del 50% in Sardegna. Ma il Wwf sottolinea anche che in Europa «almeno un terzo delle risorse idriche è destinato all’agricoltura», un dato che sale al 60% in Italia dove gli usi civili rappresentano solo il 15%.
L’agricoltura che si prepara ad affrontare un’altra annata in salita: «La siccità nella Pianura Padana – lancia l’allarme Coldiretti – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento». Dopo cento giorni senza pioggia nel distretto del Po, i livelli del fiume nel primo giorno di primavera sono quelli di luglio 2021, ma a campagna irrigua ancora da iniziare.