la Repubblica, 22 marzo 2022
Definizione della parola incidente
Tranne che in una sua accezione tecnica musicale, in italiano l’accidente è sempre un caso fortuito e negativo. “Ti venga un accidente”, si mormora con consapevole e astiosa efferatezza e non è un bell’augurio. Fortuito, invece, l’incidente non è, o non è sempre, e neppure è sempre una disgrazia. È qualcosa che càpita, per etimo che “cade sopra” e sposta il corso degli eventi. A causarlo non è propriamente il destino: è quasi sempre una probabilità che non poteva essere esclusa. Piccolo (“banale”) o grande (“grave”) l’incidente può essere provocato, non evitato, atteso. È dell’ordine del prevedibile: magari non si può prevedere quale, ma è prevedibile che un incidente possa accadere. Infatti nel pianificare ci si danno obiettivi e scadenze, ma con la clausola “salvo incidenti di percorso”. Se è diplomatico si potrà rimediare: ma non sempre l’incidente è diplomatico.
È allora brutto, ma a volte saggio, sospettare che un interlocutore stia “cercando l’incidente”. Vuole combattere ma non vuole essere lui a cominciare: deve potersi sentire offeso o deve prodursi un’emergenza che giustifichi e anzi imponga il suo intervento.
Che gli venga un incidente lui lo spera.