la Repubblica, 22 marzo 2022
Demolire Pinocchio
L’insopportabile Pinocchio. Il furbo e falso Pinocchio.L’edulcorato, consolatorio Pinocchio. Il bravo bambino Pinocchio. Pinocchio che fu costretto a tradire la prima versione di sé stesso, dove il discolo moriva impiccato ma i piccoli lettori di Collodi insorsero, piangevano calde lacrime e allora l’editore obbligò l’autore a un lieto fine di carne e bontà. Lieto? «Ma per niente! Lì dentro non c’è nulla di pedagogico, nulla di vero, soltanto legno».Aurelio Picca, scrittore di fiamma e solitudine, voce aspra e irregolare, potentissima, della nostra letteratura, il burattino l’ha letto soltanto l’anno scorso. Poi ha deciso di scrivere Contro Pinocchio (Einaudi Stile libero). Segue dibattito.Ma cosa le ha fatto di male Pinocchio?«Ammettochegià mieraantipatico prima, e la lettura ha rafforzato l’impressione. Pinocchio è furbino, è scemo, è egoista, è cattivo, è violento, è ingannatore. Sealmeno fosse rimasto un eroe goticodella morte, magari mi sarebbeanche piaciuto».Durò poco, quel burattino nero.Lo spazio di un’edizione.«Eppureera un perfetto toscano d’Etruria con tutte le ombre della Garfagnana eil culto delle tombe, lo dico perchéin gioventù sono stato tombarolo anch’io. E invece la retorica s’impose, insieme alla logica del commercio:Pinocchio salvatoe redento,Pinocchio bravo bambino vendevadi più.Ma quelfinale è illeggibile, di un’insignificanza totale.Invece, crescere è perdersi nel mondo».Ma questa non è una favola di formazione?«Macché,Pinocchio restaun cuore di legnoanche quandodiventabambino. Simulaun’umanitàche non possiede.Epoi vorrei almeno saperedi quale legno fosse fatto: all’inizio si parla di materiale di scarto, poi però diventa una gamba diseggiola e allora dev’essere legnoduro, durissimo. E io domando:faggio?Rovere? Castagno?Abete?Mace lovolete direunabuona volta che legno è?».Con i personaggi del libro lei è davvero impietoso, cominciando da Geppetto.«Unpoveroonanista, unnonpadre.Geppetto si creada sé un finto bambino».Quando Geppetto incontra Mastro Ciliegia, le cose se possibile peggiorano.«Queiduemisembrano Paccianie Vanni, sono compagnidimerende.Nonmi riferisco, com’è ovvio, alla componentetragica della cronacamaal contesto antropologico. I due falegnami di Collodi per mesono tipi grevi, volgari, anche se alla fine è proprio l’asprezza di alcune parti a rendere Pinocchio un libronon tuttoda buttare. AnchePacciani e Vannisono personaggi letterari».Il Gatto e la Volpe lo sono?«Il finto cieco e la finta zoppa? Due para...».Che dire della Fata dai capelli turchini?«Un’iconapop,una bambinacolviso dicera, unamortatruccata dapunk.Ammetto che l’aspetto cimiteriale della fiaba migarba parecchio,per dirla alla toscana».Solo per Mangiafoco lei fa un’eccezione.«Perché èsimpatico! È umano, si commuove,sembracattivoe invece è buonissimo.E poimi ricorda i burattinai del Gianicolo, al teatrino vicinoall’ospedale “Bambino Gesù”: ci andavo da piccolo, c’era il ghiaino in terra eRoma sotto. Tra il pubblico bambinimalati, convalescenti oppure guariti, e i loro fratellini: pensai che i pezzi di legno assorbissero il male dei bimbi con il miracolo della consolazione».Torniamo alla morte, che intride “Pinocchio” dalla prima all’ultima riga, anzi alla penultima.«L’orribile bellezza della morte. Morte èunaparola cheandrebbe ripristinata, invece l’hanno rimossa.Oracremiamo tuttiperguadagnare spazio,ma cosìincendiamo le memorie.Dabambinomiportavanoal cimitero,io persipapà quando lui aveva 28 anni, giocavo tra le lapidi e volevo portare a casa i sassetti e i ciuffi d’erba. Ecco, Pinocchio è un libro tomba,unabara carbonizzata.A me nonfa neanche ridere, sebbenea volte miricordi una burla, anzi una bischerata».Il burattino si vende l’abbecedario: un segno d’ignoranza?«Ce lo siamo vendutotutti! Oggi i ragazzi arrivano alle superiori e non sanno né leggerené scrivere. Aveva ragione Calvino, bisognaimparare le poesiea memoria,bisogna sapere Leopardi a menadito: lui, l’ostetrica chesussurra ai bambiniil loro destino».Perché alla fine ha deciso di leggere Collodi?«Accaddedopolaprimaondata pandemica, quel “liberi tutti” che sapeva di folla e follia. Per reazione sonorimasto aletto quattro mesie ho letto moltissimo».Nel libro lei demolisce “Pinocchio”, ma esalta “Cuore” e “I ragazzi della via Paal”. Perché?«DeAmicis è vicino alManzoni, i racconti mensili di Cuore sono tra gli scritti d’appendice più alti dell’Ottocento. Cuore è il libro della Patria entusiasta e giovane, ben diversa dalla nostra, imputridita. E nonè certamente retorico: questo lo sostenevala neoavanguardia.Nell’aula scolastica di Cuore ci sonoi mestieri dei padri, entrano gli artigiani, le classi sociali, insomma la vita vera, mentre Pinocchio nonhamai lavorato enon conosce lastoria. Cuore èun romanzo pieno d’energia: la maestra celo leggeva alternandolo alla Bibbia, e aveva ragione».Invece i ragazzi ungheresi di Molnár anticipano l’ecatombe.«Un libromodernissimo, purtroppo: il racconto della guerra in arrivo. Lì dentro c’è il respiro dell’impero e c’è la vita della strada, dove i giovani combattonoperunpezzodi terrache nelcasodel poveroErnesto Nemecsek sarà la terra della sua sepoltura. Lui è bontà epurezza, altro che Pinocchio. Ècaritàe innocenza».Lei scrive che la vera innocenza si conserva sempre, in un uomo, se appunto è vera, ma può trasformarsi in ferocia.«Si tratta di ferocia animale, una reazione dinatura, nonè crudeltà volontaria. Rispetto all’innocenza è speculare. Gli innocenti sono i più colpitidalla ferocia del mondo. E i bambini cattivi esistono: l’infanzia idealizzata nonpotrà mai essere buona letteratura».