il Giornale, 22 marzo 2022
I conti di Rcs sono buoni
Decollano gli utili di Rcs che raddoppia il dividendo (a 0,06 euro per azione da 0,03 staccato lo scorso anno) e riporta la cassa in attivo (finanziamenti per leasing escluse) con un bilancio 2021 migliore delle attese degli analisti. Conti che rendono il gruppo guidato e controllato da Urbano Cairo sempre più solido. Tanto che ieri il titolo dell’editore del Corriere della Sera ha messo le ali in Piazza Affari toccando quota 0,77 euro (+5,9%).
Rcs ha chiuso il 2021 con 72,4 milioni di profitti, il doppio rispetto all’esercizio precedente, un margine operativo lordo di 144,5 milioni (da 86 milioni) e 846,2 milioni di ricavi (da 749,5 milioni) che hanno beneficiato della ripresa dei ricavi pubblicitari (348 milioni da 312), delle vendite (375 milioni da 343) e del ritorno degli eventi sportivi. A fare la parte del leone sono stati i quotidiani italiani che rappresentano quasi la metà del fatturato e dell’ebitda del gruppo (rispettivamente 403,8 e 68,3 milioni) e hanno registrato un importante incremento della redditività (il margine è passato dal 12,1% delle vendite del 2020 all’attuale 16,9%). In miglioramento, infine, la posizione finanziaria netta: il debito finanziario complessivo si è attestato a 144,9 milioni, 69,6 in meno rispetto al 2020, ma escludendo i debiti finanziari per leasing (principalmente locazioni di immobili), l’editore si trova 16,7 milioni in cassa (dal debito di 59,6 milioni del 2020).
Quanto al futuro, Rcs, in assenza di un peggioramento della situazione sanitaria e geopolitica o di ulteriori incrementi delle materie prima, ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di confermare nel 2022 margini in linea con quelli realizzati nel 2021 e un conseguente ulteriore miglioramento della posizione finanziaria netta.
Al di là dei conti, rimane solo l’incognita sulla battaglia legale in corso con Blackstone a cui tutta la grande finanza guarda con attenzione. Il fondo Usa, che aveva acquisito gli immobili di Via Solferino nel 2013 prima dell’opa del 2016 su Rcs conclusa con successo da Cairo, ha chiesto alla società e al suo capo azienda fino a 600 milioni di dollari di danni per il fallimento della rivendita della sede storica dell’editore ad Allianz a causa dell’intervento dell’imprenditore torinese. Cairo finora non ha mai considerato la prospettiva di effettuare accantonamenti ritenendo infondata la causa. Il comunicato pubblicato ieri da Rcs non fa cenno alla vertenza aperta alla Suprema Corte di New York su cui si attende, da novembre, la calendarizzazione della procedura, né all’appello presentato da Rcs contro il lodo arbitrale di Milano che, lo scorso maggio, ha chiuso la partita con un sostanziale pareggio tra i due contendenti.