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 2022  marzo 21 Lunedì calendario

ZELENSKY, ORATORE PRET-A-PORTER - IL PRESIDENTE UCRAINO PARLA AI PARLAMENTI DI TUTTO IL MONDO E ADATTA I DISCORSI IN FUNZIONE DEI SUOI INTERLOCUTORI. IN GRAN BRETAGNA CITA CHURCHILL, NEGLI USA MARTIN LUTHER KING, E DOMANI IN ITALIA, PRESUMIBILMENTE, LA LOTTA PARTIGIANA. MA IN ISRAELE SI È FATTO PRENDERE LA MANO: HA PARAGONATO I BOMBARDAMENTI RUSSI ALLA SHOAH FACENDO INCAZZARE QUALCHE MINISTRO. MA NON TROPPI: DEL RESTO, ZELENSKY STESSO È EBREO (E PARTE DELLA SUA FAMIGLIA FU STERMINATA PROPRIO DAI NAZISTI) - VIDEO -

Zubin Mehta ricorda un concerto a Tel Aviv durante uno dei ciclici scontri con Hamas a Gaza. Le sirene d'allarme sovrastano le note, avvertono di un lancio di razzi, il direttore e gli orchestrali devono interrompersi, ripararsi nel rifugio. «Quando siamo tornati, la gente non se n'era mai andata. Abbiamo ricominciato».

Dalla sua fondazione - è più vecchia dello Stato d'Israele come la città che la ospita - la Filarmonica non si è mai fermata a causa di una guerra, a zittirla ci è riuscito solo il virus. I telavivi riempiono ogni giorno la piazza dell'orchestra - come la chiamano tutti, l'Auditorium ne chiude un lato - per sedersi sulle gradinate scavate nel marmo, ci vengono con i bambini, ci incontrano gli amici, insieme ascoltano le sinfonie che le piccole casse fanno salire dalle pietre 24 ore su 24.



Ieri al tramonto la musica è stata spenta per ascoltare le parole di Volodymyr Zelensky. Al presidente ucraino sotto assedio il sindaco Ron Huldai, anche lui in piazza, ha assicurato quel plenum che la burocrazia della politica non è riuscita a garantirgli alla Knesset: il Parlamento è in pausa, l'aula principale a Gerusalemme è in questi giorni un cantiere, i deputati - chi ha voluto collegarsi - hanno seguito il discorso via Internet.

Un messaggio che gli hacker pro-Cremlino hanno cercato di interrompere con ripetuti attacchi informatici stoppati dai sistemi di cyber-sicurezza. È agli israeliani che Zelensky vuole parlare più che ai loro politici. In diretta televisiva e al migliaio - tanti di origine ucraina, in totale nel Paese gli immigrati dall'ex Unione Sovietica sono un milione e 200 mila - arrivati qui con le bandiere giallo-azzurre.

La barbetta ormai lasciata crescere, la maglietta verde militare con cui appare nei video, il presidente si rivolge alla gente perché spinga il governo a fare di più. Seduto alla scrivania, il suo volto viene proiettato sulla parete esterna del teatro Habima. Cita Golda Meir, l'unica donna a essere stata premier di Israele e nata proprio a Kiev: «Vogliamo vivere. I nostri vicini vogliono vederci morti. Questo lascia poco spazio ai compromessi». Dice: «La nostra storia ha qualcosa in comune con la vostra.

Durante la Seconda guerra mondiale erano i nazisti che imperversavano, che volevano distruggere gli ebrei, la soluzione finale contro il vostro popolo. Nessuno dimenticherà l'Olocausto, adesso ascoltate le parole del Cremlino: soluzione finale del problema ucraino, gli stessi termini».

Chiede: «Perché Israele non ci ha ancora fornito armi e imposto sanzioni alla Russia? Dovete compiere una scelta». E sulla mediazione portata avanti dal primo ministro Naftali Bennett: «Continuate a negoziare ma scegliendo con chi stare».

Lui stesso ebreo - parte della famiglia fu sterminata dagli invasori nazisti - nelle scorse settimane aveva tentato attraverso l'ambasciatore ucraino di ottenere un auditorio a Yad Vashem. I dirigenti del Memoriale avevano declinato, temevano che l'evento diventasse troppo politico, che Zelensky paragonasse l'invasione russa del suo Paese con la Shoah.

Adesso è qualche ministro (da destra) a criticare il discorso: «La guerra è terribile ma il parallelo con l'orrore dell'Olocausto è oltraggioso», commenta Yoaz Hendel. Anche i rappresentanti del Likud di Benjamin Netanyahu attaccano le parole di Zelensky - «gli ucraini hanno fatto la loro scelta 80 anni fa salvando gli ebrei»: «Dimentica tutti quelli tra loro che hanno partecipato ai massacri».