la Repubblica, 21 marzo 2022
L’accordo è vicino
LONDRA – Negoziati e sangue sull’Ucraina. Le parole sembrano dare importanza ai primi: «Accordo vicino su questioni chiave», secondo il mediatore turco. I fatti continuano a dare cupo rilievo al secondo: altre due stragi provocate da bombe russe, su una scuola e un ospizio, nuovo bombardamento aereo sulla regione di Kiev. Nella capitale, in serata, suonano gli allarmi e si sentono esplosioni. Oggi è in programma un nuovo round di trattative in videoconferenza tra le delegazioni. Ma a Kiev, Washington e Bruxelles permangono i dubbi sulle reali intenzioni di Putin: sta negoziando sinceramente o prende tempo per aspettare rinforzi e rilanciare l’offensiva? Come che sia, la guerra prosegue con altre decine di civili ucraini uccisi, ma pure con la morte del vicecomandante della flotta russa del mar Nero Andrej Pally, il sesto alto ufficiale, dopo 5 generali, caduto in meno di quattro settimane. È il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavu?o?lu a riferire a un giornale filogovernativo di Istanbul una «convergenza» tra Mosca e Kiev nel negoziato, che vede la Turchia nel ruolo di mediatore (assieme a Israele, nota il Financial Times ). Un’intesa «quasi raggiunta sui primi quattro punti» di una potenziale bozza di accordo, afferma l’alto diplomatico: la dichiarazione di neutralità dell’Ucraina, la sua «demilitarizzazione» in cambio di garanzie internazionali sulla sicurezza, quello che la Russia intende per «denazificazione» (forse la messa al bando di qualche gruppuscolo) e la fine di restrizioni sull’uso della lingua russa (peraltro parlata da quasi tutti). Un possibile accordo richiederebbe un cessate il fuoco e il ritiro delle forze russe alle posizioni che avevano quando è iniziata l’invasione, cioè a parte del Donbass e alla penisola di Crimea, occupati da Mosca dal 2014. «Noi vogliamo vivere, ma il nostro vicino ci vuole morti», dice il presidente ucraino Zelensky in videoconferenza al parlamento israeliano. Un razzo russo – accusa Kiev – ha ucciso 56 anziani in un ospizio nella regione di Lugansk, un altro ha colpito una scuola di Mariupol in cui erano rifugiati 400 bambini, un altro ancora il villaggio di Zabuyannia, nella regione di Kiev. Mosca lancia altri missili ipersonici. Ormai 10 milioni di ucraini, un quarto della popolazione, sono sfollati, avverte l’Onu, di cui tre milioni all’estero. E le forze russe sono accusate anche di stupri e deportazioni di migliaia di civili. Due ex-premier britannici, Gordon Brown e John Major, chiedono un tribunale speciale tipo Norimberga per processare Putin per crimini di guerra.