Corriere della Sera, 20 marzo 2022
Il silenzio di Grillo
Il silenzio di Beppe Grillo. Sul suo blog l’Elevato parla di tutto, dall’energia alternativa al reddito di base universale, ma non una parola sull’invasore russo. Perché Grillo può stare zitto, da dove gli deriva tanta impunità?
Era lui che diceva: «Putin? La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come lui». Era lui che ammoniva: «Basta con la russofobia». Era lui che considerava Putin un beneficio per l’umanità: «La politica estera degli Stati Uniti è stata un disastro sotto Obama. Se Trump ha voglia di convergere con Putin, di rimettere le cose sulla giusta strada, non può che avere il nostro appoggio. Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo!».
Ma ora Grillo tace. Grillo non paga mai il conto delle sue furberie. Grillo, quando le cose si mettono male, si rinchiude a Sant’Ilario nella zona franca del fool.
Con i suoi «vaffa», con gli sberleffi, con la furia giustizialista, con l’imbroglio politico mascherato da millenarismo pop, con una concezione della democrazia radicale (uno vale uno) ha recato al Paese danni incalcolabili. Per molto tempo ha offerto uno spettacolo di sub-cultura e di sub-politica, dalle quali persino alcuni dei suoi sembrano ora prendere le distanze.
Ma Beppe Grillo non paga mai il conto, gli basta il silenzio. Il silenzio dei non innocenti.