Il Messaggero, 20 marzo 2022
In Carolina del Sud torna alla fucilazione
La testa incappucciata da un telo nero, i polsi e le caviglie stretti ai braccioli e alle gambe della sedia da lacci di cuoio, e un piccolo cerchio di tela rossa appuntato sul petto all’altezza del cuore. È così che un condannato a morte aspetta che i nove uomini del plotone di esecuzione scarichino una bordata di proiettili calibro 30 dai fucili puntati su di lui.
Due giorni fa lo stato della Carolina del Sud ha annunciato che è pronta a riesumare la fucilazione e ad offrirla come alternativa ai condannati entro i confini dello stato. Nuovi regolamenti sono stati scritti per l’occasione e una sala della prigione di Broad River è stata attrezzata alla bisogna con una spesa di 54.000 dollari, inclusi i pannelli di vetro antiproiettile che proteggeranno i membri della squadra di fuoco da eventuali rimbalzi pericolosi.
IL RETAGGIOLa morte per fucilazione è un retaggio della guerra civile negli Usa ed era riservata per lo più ai disertori. Negli ultimi sessant’anni era caduta in disuso: solo quattro esecuzioni, tutte nello stato dello Utah; l’ultima fu quella di Ronnie Lee Gardner nel 2010, eseguita retroattivamente visto che la misura era stata abolita sei anni prima.
«La morte per fucilazione è indolore, oltre ad essere quasi istantanea» ha argomentato la giudice di corte suprema Sonia Sotomayor nel dibattito che cinque anni fa ha dato il via libera al ripristino della pratica. Da allora quattro stati: Oklahoma, Mississippi, Utah e Carolina del Sud l’hanno reintrodotta come seconda scelta per chi è condannato. La prima, quella per iniezione di un cocktail di farmaci paralizzanti, sta divenendo sempre più difficile da approntare, visto che le case farmaceutiche si rifiutano di vendere agli stati i veleni necessari. Di qui l’idea di tornare a praticare il vecchio sistema del plotone di fucilieri, fino a ieri relegato ai feuilleton d’epoca e ai romanzi di cappa e spada. I nove fucili sono imbracciati da volontari civili, selezionati dal dipartimento di giustizia dello stato.
Nelle prigioni della Carolina del Sud la mancanza dei farmaci ha allungato a 35 la lista dei condannati che aspettano l’esecuzione della sentenza. Ognuno di loro avrà ora la possibilità di optare per la scarica di pallottole, cruda ma immediata, al posto della procedura medica delle iniezioni letali. Quest’ultima è amministrata con un procedimento elaborato e non sempre accurato, e negli ultimi anni ha causato agonie che in alcuni casi si sono protratte anche oltre venti minuti, con il corpo del moribondo scosso da convulsioni e il viso contratto dalla progressiva asfissia.