Corriere della Sera, 19 marzo 2022
L’agricoltore di Palermo sparito tre anni sarebbe stato ucciso dalla moglie e dal suo migliore amico (che poi era l’amante di lei)
PALERMO Il divorzio ritardava e per accelerare anche i tempi di una diatriba economica una donna si sarebbe liberata del marito uccidendolo, aiutata dall’amante, senza più fare ritrovare il corpo. Forse occultato in campagna. Eccoli i protagonisti di un giallo assegnato dopo tre anni di indagini al filone «amanti diabolici», come fanno i carabinieri dopo avere ottenuto dai magistrati di Palermo i mandati di cattura per Luana Cammalleri, 36 anni, la moglie di Carlo Domenico La Duca, agricoltore di 38 anni a quanto pare ucciso il 31 gennaio 2019 con la complicità di un suo operaio di 57 anni, Pietro Ferrara, fino a ieri mattina ritenuto in questa famiglia disastrata il migliore amico della vittima.Saremmo davanti a una coppia di assassini di una freddezza glaciale perché il cinismo descritto da chi ha indagato per tre anni su tabulati telefonici, intercettazioni e video di sorveglianza, stride con le lacrime della donna rovesciate, a un mese dalla sparizione del marito, davanti alle telecamere di «Chi l’ha visto?». Il pensiero ai suoi bimbi rimasti orfani a 6 e 10 anni. «Torna a casa», ripeteva lasciando aleggiare l’ipotesi di un allontanamento spontaneo. Un’angoscia trasmessa in modo da apparire reale. Come lo sfogo del «migliore amico» adesso in cella, pronto allora pure lui a invocare il ritorno dello «scomparso»: «Io ero per lui un fratello. E Carlo per me era il fratello che non ho mai avuto...».
In tv fornivano i numeri di telefono per eventuali segnalazioni e fremeva pure la madre dell’agricoltore, la suocera di Luana Cammalleri che qualche vago dubbio l’ha avuto, ma non fino al punto da immaginare il peggio. Sconvolta alla notizia che da ieri i carabinieri scavano in un podere di Pietro Ferrara, vicino alla borgata palermitana di Ciaculli, perché il sospetto è che gli amanti abbiamo sotterrato il corpo.
Non è una storia semplice. Perché da allora i due presunti assassini hanno provato a deviare ogni sospetto senza sconvolgere le abitudini quotidiane e gli stessi assetti familiari. Luana ha continuato ad abitare nella villetta di campagna di Termini Imerese dove negli ultimi mesi viveva con il marito, da separati in casa. Anche perché il marito non faceva mistero di una sua relazione con una ragazza di Cinisi. Né Ferrara ha lasciato la moglie e i due figli. Anzi, pare che abbia avuto frattanto un’altra storia con una signora senza nome per la cronaca. Di qui la difficoltà di ricostruire il reale rapporto che esisteva fra i presunti killer nel gennaio 2019. Periodo comunque travagliato. Con segnali inquietanti. Poche settimane prima della sparizione di La Duca, in una fase segnata da interminabili litigi sulla spartizione dei beni con la moglie, qualcuno uccise i suoi quattro cani, trovati dai carabinieri in un sacco lontano da casa. Adesso è anche la madre della vittima a restituire peso ad una lite con la nuora, culminata quasi in un tentato omicidio. Luana Cammalleri tentò addirittura di strangolarla con un cavo elettrico e la cosa finì in tribunale.
Episodi mai collegati finora alla scomparsa dell’agricoltore del quale fu ritrovata solo l’auto a 12 chilometri da casa Ferrara. Forse spostata ad arte nel disegno «diabolico» sventato dal controllo delle telecamere. Come si scopre a Termini Imerese, la città dove un’altra donna ha recentemente ucciso il marito avvelenandolo, condannata a 30 anni, a piede libero perché frattanto diventata mamma di un bimbo avuto con un altro uomo. Ma proprio da ieri anche lei in prigione, come stabilito con provvedimento della stessa magistratura.