la Repubblica, 19 marzo 2022
Oscar, la favorita è Jane Campion
Molti danno per scontato l’Oscar al miglior film che sembra prenotato da Jane Campion e da Il potere del cane. Motivazione numero uno: vince ancora una regista dopo Chloe Zhao con Nomadland; motivazione numero due: vince perché donna in una Academy troppo attenta a quote e diversità. Ma i numeri dell’edizione 2022 raccontano altro. Quantitativamente, il viaggio verso la parità di genere ha imboccato la marcia indietro rispetto a tre anni fa. Solo 65 candidature individuali, delle 229 totali, sono per le artiste. Il 28,3% contro il 32,3% del 2021 e il 31,1% del 2020. In questo scenario la regista neozelandese è nominata per film, regia e sceneggiatura non originale, poi ci sono le tre produttrici di Flee, Germaine Franco (per la colonna sonora di Encanto ) e tre candidature alla sceneggiatura adattata. A quello della Campion si aggiungono gli script di Coda e Lost daughter (il calcolo è della rivista The Wrap ).
La regista arriva alla cerimonia dell’Academy, in programma a Los Angeles il 27, forte del record di 12 nomination e dopo il Director Guild Award per il miglior film, due Bafta (film e regia) e quattro Critics Choice Awards ( film, regia, sceneggiatura non originale e fotografia. Ma il partito anti Campion è nutrito. Si spazia da “non è il suo miglior film” a “magnifica solo la fotografia” a “non è un western”, concetto sintetizzato, in modo estremo – dall’attore Sam Elliott: “Cosa cavolo ne sa questa donna del western americano?”. La neozelandese Campion, con il tempo, ha mitigato il carattere spigoloso degli inizi: «Ho ancora il disturbo da stress post traumatico dovuto ai critici a inizio carriera», ha raccontato. E ha risposto per le rime a Elliot ricordando i western spagnoli di Sergio Leone, chiamandolo “bitch”, sottolineando che lui la considera donna (“o meno”) prima che artista «e così non va bene». Per poi fare lei stessa una gaffe con le sorelle Venus e Serena Williams, durante la cerimonia dei Critics Choice Awards: «Voi non siete entrate in competizione con gli uomini come ho fatto io». Le Williams erano in sala, il film King Richard, che racconta la loro carriera, era candidato, la reazione – anche sui social – non si è fatta attendere, Campion è stata costretta a scusarsi: «Non intendevo sminuire queste due donne leggendarie». L’inciampo a un passo dal traguardo potrebbe costarle la corsa alla statuetta? L’ingombro dei premi conquistati finora dice di no. A oggi resta la superfavorita. Se vincesse come regista, sarebbe la prima donna nella storia dell’Academy a conquistare un Oscar dopo due nomination in questa categoria. Essendo poi in gara sia per il miglior film (come coproduttrice), sia per la regia e la sceneggiatura, Jane potrebbe diventare anche la prima donna a vincere nelle tre categorie principali nello stesso anno.