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 2022  marzo 19 Sabato calendario

Domande e risposte sulla quarta dose

Cosa si è deciso sulla quarta dose?
“Stiamo valutando la quarta dose per le fasce generazionali più avanzate”.
Così il ministro della Salute Roberto Speranza giovedì ha aperto la porta a un ulteriore richiamo del vaccino anti-Covid. Non ha ancora preso decisioni, fissato asticelle di età, né date certe. “Servirà un approfondimento, ma è una cosa a cui ci stiamo preparando”.
Perché si pensa agli anziani?
Oggi la quarta iniezione è già prevista per le persone con problemi conclamati al sistema immunitario.
“Credo che sia molto sensato pensare a una ulteriore dose booster per le persone anziane perché hanno una risposta immunitaria più debole”, conferma Andrea Cossarizza, professore di immunologia all’università di Modena e Reggio Emilia. Stati Uniti, Francia (dagli 80 anni), Germania e Gran Bretagna (dai 75 anni) sono orientati a vaccinare di nuovo i loro anziani. Negli Usa Pfizer ha chiesto l’autorizzazione a distribuire la quarta dose alle persone al di sopra dei 65 anni. Una decisione è attesa per aprile. Nessuna domanda analoga è stata presentata in Europa.
A quale età rivaccinarsi?
Non ci sono ancora orientamenti, in Italia. “Un tempo si definiva anziana una persona con più di 65 anni, ma l’aspettativa di vita era minore di oggi”, prosegue Cossarizza. “Direi che si può pensare a una quarta dose dai 70 anni in su, ma è difficile stabilire un’età precisa. Il sistema immunitario, come tante altre funzioni del corpo, declina gradualmente con il tempo”.
L’aumento dei casi di questi giorni è dovuto a un calo di efficacia dei vaccini?
Si è visto che gli anticorpi tornano a calare quattro mesi circa dopo la terza dose. Ma la memoria immunitaria e i linfociti, in particolare quelli presenti nei tessuti, continuano a proteggerci dalla progressione dell’infezione verso le forme gravi.
Forse per tale motivo assistiamo a un aumento dei casi, ma non a una crescita parallela di ricoveri e decessi. La risalita della curva oggi è attribuita soprattutto alla diffusione della subvariante Omicron 2 (o Omicron BA.2). “E anche a una generale rilassatezza dei comportamenti”, sottolinea Cossarizza. Secondo il monitoraggio dell’Iss, ad ammalarsi gravemente e a morire dopo tre dosi di vaccino sono soprattutto ultra80enni con almeno altre tre patologie. “E ricordiamo che oggi in Italia la speranza di vita alla nascita, che è calata di circa un anno per il Covid, si attesta intorno a 82 anni (79,7 per gli uomini, 84,4 per le donne)”.
Che vaccini ipotizziamo di usare per la quarta dose?
Pfizer e Moderna stanno sperimentando i loro vaccini a Rna aggiornati alla variante Omicron. Nei test sui volontari usano un mix di vaccino attuale e vaccino aggiornato. “Avremo i dati sulla loro efficacia attorno all’estate”, ha spiegato giovedì Marco Cavaleri, responsabile dei vaccini e farmaci anti-Covid dell’Ema, Agenzia europea per i medicinali. “Ma sono allo studio anche tanti altri tipi di vaccino”, aggiunge Cossarizza.
“Alcuni come antigene usano non solo la proteina spike, come avviene ora, ma anche una seconda proteina del virus, ad esempio la N, per ampliare la risposta immunitaria. Si potrebbe pensare poi a una versione del vaccino proteico Novavax adattata agli anziani, con un buon adiuvante. Anche il vaccino cubano di cui abbiamo appena visto l’efficacia potrebbe essere adatto alle età avanzate”. Nuovi vaccini potrebbero essere pronti in autunno, quando è possibile una nuova ondata.
Cosa ci insegna Israele, che ha già somministrato la quarta dose?
Uno studio uscito sul New England Journal of Medicine il 16 marzo riporta i dati dello Sheba Medical Center, in Israele. La quarta dose, somministrata a personale sanitario giovane e sano, offre solo “una protezione marginale” sottolineano gli autori. Dopo l’ulteriore richiamo, “non abbiamo riscontrato differenze, sia in termini di anticorpi IgG sia in termini di anticorpi neutralizzanti, che hanno raggiunto un livello simile a quello misurato un mese dopo la somministrazione della terza dose”.
Diverso è invece il discorso per gli anziani, in cui la quarta dose, prosegue lo studio israeliano “potrebbe proteggere da forme gravi della malattia”.
La quarta dose potrebbe essere estesa anche ai giovani in autunno?
Non c’è una risposta. “Bisognerà seguire un atteggiamento pragmatico, un po’ come avviene con l’influenza”, spiega Cossarizza.
“Quando arriva un nuovo ceppo, si prepara il vaccino, che viene sottoposto a controlli clinici e poi subito utilizzato. Con il Covid potrebbe accadere lo stesso”. Anche l’Ema, per bocca di Cavaleri, ricorda che al momento “non ci sono evidenze scientifiche che giustifichino la quarta dose estesa alla popolazione generale. Nei giovani adulti potrebbe non essere un grande vantaggio somministrare un nuovo richiamo in questo momento”.