il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2022
Disinfettare sì, ma meno è meglio
Mai come in questi anni di pandemia, è stato diffuso l’uso di disinfettanti. Basti pensare che il fatturato di questi prodotti è aumentato dell’800%. Ci siamo abituati a disinfettare tutto. Oltre alle mani (più volte al giorno, prima di ogni attività), anche le verdure, gli indumenti, i sacchetti della spesa, le superfici delle nostre abitazioni. L’obiettivo era quello di uccidere il virus, ovunque si trovasse. È stato un consiglio corretto, ma attenzione a non esagerare e a mantenere sempre comportamenti coerenti con la situazione epidemiologica contingente. L’uso eccessivo di disinfettanti, come è stato fatto per gli antibiotici, può essere determinante per la selezione di batteri resistenti. Già un lavoro pubblicato sulla rivista Hospital Infections, circa dieci anni fa, ci metteva in guardia: Bacterial resistance to disinfectants: present knowledge and future problems (“Resistenza batterica ai disinfettanti: conoscenze presenti e problemi futuri”). Una cultura antimicrobica scorretta, alimentata dalla mortalità per malattie infettive che ha flagellato la popolazione mondiale da sempre, ha portato a un uso non sempre opportuno delle molecole microbicide. Poco è stato detto circa l’importanza dei batteri per la nostra vita in salute e, soprattutto, poca importanza si è data al fenomeno dell’induzione della loro resistenza alle nostre “armi chimiche”. Quando si usa un antibiotico o un disinfettante uccidiamo i microbi (batteri e virus) che ne sono sensibili, sopravvivono i resistenti che, moltiplicandosi, daranno una popolazione difficilmente aggredibile con le molecole a nostra disposizione. Tale popolazione diventa vettore di resistenza agli antimicrobici. Il fenomeno è cosi diffuso che alcuni antibiotici oggi sono totalmente inefficaci. Un altro dato da tener presente è che, in qualche caso, i batteri possono scambiarsi resistenze ad antibiotici e a disinfettanti con la risultante che, impiegando gli uni si induce resistenza agli altri e viceversa. Il lavoro Comparative Efficacy of Hand Disinfection Potential of Hand Sanitizer and Liquid Soap among Dental Students: A Randomized Controlled Trial (“Studio comparativo e randomizzato dell’efficacia della disinfezione delle mani, sanificazione e sapone liquido in un gruppo di studenti odontoiatrici”) su Indian Journalof Medical Care del 2020 dimostra che non c’è alcuna differenza fra i tre metodi, sostenendo che il lavaggio delle mani con sapone liquido è la migliore scelta, prevenendo anche il fenomeno della resistenza. Laviamoci le mani e usiamo i disinfettanti solo ove strettamente necessario.