il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2022
Gianandrea Gaiani spiega quali armi stiamo dando all’Ucraina
“Quelle che l’Italia sta spedendo in Ucraina sono armi non di ultimo grido, ma efficaci per il tipo di guerra che si sta combattendo”. Gianandrea Gaiani, ex corrispondente di guerra e dal 2000 direttore della rivista specializzata Analisi Difesa fa un punto sul tipo di armamenti che l’Italia sta inviando alla resistenza ucraina. Ieri Il Fatto ha pubblicato in esclusiva la lista di armi secretata dal governo: ci sono lanciatori Stinger e Milan, migliaia di mitragliatrici Browning 12.7 e MG 7.62.
Gaiani di che tipo di armi si tratta?
I lanciatori Stinger sono armi portatili, efficaci contro aerei e elicotteri a bassa quota. I Milan invece sono missili anticarro, che l’Esercito italiano ora sta sostituendo con gli Spike, tecnologicamente più avanzati. Le MG e le Browning sono armi molto efficaci che derivano da mitragliatrici tedesche e americane della seconda guerra mondiale. L’Esercito sta sostituendo le MG con armi nuove di calibro 5,56, più piccolo. Gli M-72 Law invece sono lanciarazzi portatili anticarro. Sono tutte armi che l’Italia possiede in “surplus”, di cui ampie quantità si trovano da anni nei magazzini.
Lei ha detto che l’Esercito sta dismettendo le mitragliatrici MG, come pure i lanciatori Milan. Perchè?
Perchè rimpiazza queste armi con altre più moderne.
Ma restano comunque efficaci per Kiev?
Sì, anche perchè in Ucraina pure i russi stanno usando armi datate. L’unico dubbio circa il loro impiego in Ucraina è legato alle munizioni. Browning e le MG sono armi occidentali e consumano molte munizioni di tipo diverso da quelle prodotte in Ucraina la cui industria realizza armi e munizioni di calibri “sovietici”. Per questo alle mitragliatrici che doniamo agli ucraini andranno abbinati milioni di proiettili. Inoltre alcune delle armi consegnate sono impegnative e devono essere utilizzate da militari addestrati.
Questo tipo di armi contribuisce a prolungare uno scenario di guerra o sono risolutive?
Le armi fornite dai Paesi Nato hanno l’obiettivo di aumentare il prezzo di sangue che la Russia deve pagare perchè i caduti potrebbero avere un impatto sull’opinione pubblica russa e quindi influenzare la leadership di Putin. Quella che si sta combattendo è una guerra convenzionale con ampio impiego di mezzi pesanti e un grande numero di soldati, ma di intensità ancora limitata. I russi stanno prendendo il controllo di tutte le zone esterne dell’Ucraina per creare le condizioni sul campo di battaglia in modo da negoziare da una posizione di forza. Da qui l’accerchiamento di Kiev.
I russi stanno avendo la meglio?
Credo di sì. Certo il 95 per cento delle informazioni che arrivano è frutto di propaganda, da una parte e dall’altra. Io credo che i russi stiano avanzando con calma perchè vogliono ridurre al minimo le perdite. Poi ci sono aspetti che li limitano.
Quali?
È marzo e l’Ucraina è piena di fango, aspetto non trascurabile per i mezzi pesanti. Inoltre hanno molti fronti aperti e le forze in campo possono risultare insufficienti.