Marta Serafini per il “Corriere della Sera”, 19 marzo 2022
I MORTI NON TORNANO – PER LE NAZIONI UNITE CI SONO 816 CIVILI, DI CUI 58 MINORI, MORTI NELLA GUERRA IN UCRAINA, MA PER L'ALTO COMMISSARIO PER I DIRITTI UMANI, MICHELLE BACHELET, IL BILANCIO DEI MORTI È MOLTO PIÙ ALTO. COME MAI NON SI RIESCE AD AVERE UN NUMERO PRECISO? NON SEMPRE I DATI VENGONO TRASMESSI IN MODO COMPLETO DA OSPEDALI E OBITORI E LA “NEBBIA DELLA GUERRA” RENDE IMPOSSIBILE CONOSCERE LA VERITÀ – COME SI MUOVONO SUL CAMPO LE NAZIONI UNITE PER CONTARE IL NUMERO DELLE VITTIME… -
Ottocentosedici civili uccisi, 58 i minori. Sono le Nazioni Unite a documentare in modo ufficiale il numero di vittime della guerra in Ucraina. Ma, ancora una volta, l'Alto Commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha voluto sottolineare come il bilancio dei morti sia probabilmente molto più alto. D'altro canto, per le autorità di Kiev, nella sola città di Mariupol, 1.300 persone sono ancora sotto le macerie e almeno altre 3.000 sono rimaste ferite.
Numeri che non corrispondono a quelli forniti dalle autorità comunali che parlano di zero morti e un ferito grave. Per l'intera città giovedì si ipotizzava un bilancio di 20 mila vittime. In questo quadro, a Rynok Square, la piazza centrale di Leopoli, ieri sono state installate 130 carrozzine vuote. «Simboleggiano i nostri bambini uccisi nel conflitto», ha sottolineato Lyudmyla Denisova della commissione diritti umani della Rada, il Parlamento ucraino.
1 Perché le cifre sulle vittime civili sono così discordanti? Innanzitutto va detto come l'agenzia dell'Onu preposta, l'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, stia anche verificando le informazioni su 1.252 feriti. Ma non solo. In molte delle zone colpite dai raid russi le comunicazioni sono controllate o tagliate. Dunque, ricostruire esattamente l'accaduto è molto complicato. È la fog of war , la nebbia della guerra, come la definiscono gli analisti, che, complici il caos e il panico, rende impossibile conoscere la verità.
2 Se le immagini di fosse comuni colme di corpi e delle macerie di palazzi civili colpiti dai raid lasciano presagire che Bachelet, purtroppo, non si sbagli, dove sta allora la verità? Non sempre i dati vengono trasmessi in modo completo da ospedali e obitori, a loro volta sotto attacco. È successo, ad esempio, il 28 febbraio, quando le truppe russe hanno iniziato a bombardare la città di Kharkiv. I primi rapporti citavano un messaggio su Facebook pubblicato da Anton Gerashchenko, un consigliere del ministero dell'Interno ucraino, che parlava di «dozzine di persone» morte negli attacchi missilistici russi. Questo dato è stato rilanciato dalle testate giornalistiche internazionali, anche se da allora è stato accertato che il bilancio di quell'attacco è di 10 vittime. È successo e sta succedendo a Mariupol. Per avere un dato che si avvicini alla realtà bisogna allora rivolgersi a parti terze.
3 Come fanno le Nazioni Unite a contare i morti? La missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina (Hrmmu) è attiva dal 2014. Dal 24 febbraio, però, buona parte del personale è stato dislocato altrove e non è in grado di visitare i luoghi degli incidenti e interrogare vittime e testimoni. Questo costringe a utilizzare altre fonti di informazione, inclusi contatti e partner sul campo. Seguendo il principio che questo conteggio va fatto perché i dati sulle vittime non sono solo una raccolta di numeri astratti ma rappresentano singoli esseri umani. Contarli è cruciale per cercare poi responsabilità e dare dignità a ciascuna delle vittime.
4 Come sono morte queste persone? La maggior parte delle morti tra i civili sono state provocate dall'uso di armi esplosive su un'ampia area di impatto, compresi i bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi missilistici multi-lancio, missili e attacchi aerei. I raid russi sono stati documentati da un flusso quasi infinito di immagini che descrive il crescente costo in termini di vite umane e che è caratterizzato anche dal tipo di target prescelto: un attacco aereo su un reparto di maternità; bombe a grappolo su una scuola materna; e una trincea piena di corpi che diventa una delle prime fosse comuni. Immagini che passano alla Storia. E che aiuteranno anche le Corti internazionali ad accertare la verità su questi crimini di guerra.
5 A che punto stanno i procedimenti davanti alle Corti internazionali? L'Ucraina ha avviato 1.833 procedimenti penali per indagare sui crimini commessi dall'esercito russo nel Paese. E dice di aver raccolto già duemila denunce. In una intervista esclusiva alla Cnn , il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha spiegato di essere partito per l'Ucraina perché ha fondati motivi per ritenere che siano stati commessi crimini di guerra nell'attacco russo. Questo dopo che Mosca ha rifiutato la richiesta dell'Aia di sospendere le operazioni militari.