Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  marzo 18 Venerdì calendario

Periscopio

periscopio
di Paolo Siepi
SCARICA IL PDF

       

Putin è apparso molto strano di recente. Lo abbiamo visto in una enorme stanza con tutti i suoi uomini all’estremo opposto: e questo mostra l’isolamento che ha creato per sé stesso. Tutte quelle persone erano come scimmie ammaestrate: era molto strano, un uomo razionale comprenderebbe che non è questa «l’immagine da dare del proprio governo. Credo che Putin sia al confine dell’irrazionalità. Ken Follet romanziere inglese. (Luigi Ippolito). Corsera.

È l’idea stessa di neutralità a essere in crisi: come si può essere neutrali mentre Abele viene massacrato da Caino? Sergio Staino, il disegnatore di sinistra, illustrava domenica una vignetta nella quale una donna esclamava: «C’è Davide che vuole una fionda per abbattere Golia!» Le rispondeva un tizio (somigliante a Landini): «No davvero … che cerchi il dialogo, piuttosto!». Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.

Il peccato mortale commesso dall’Ucraina non è l’aver chiesto l’adesione alla Nato, ma l’aver abbandonato l’ortodossia russa per abbracciare il materialismo, l’individualismo, il cosmopolitismo, virus pericolosi per la grande madre Russia. Loris Zanatta ordinario di storia all’Università di Bologna (Alessandra Ricciardi), ItaliaOggi.

Le storie che fanno palpitare per gli aggrediti vengono giudicate con particolare diffidenza sui social, dove pullulano i putiniani di complemento (che poi sono gli antiamericani di sempre) per i quali gli ucraini hanno la grave colpa di non essersi ancora arresi. Massimo Gramellini. Corsera.

E il rischio che i paesi europei più forti procedano per conto proprio, in ordine sparso, è già in atto: la Germania, che per decenni ha lesinato sui soldi per la difesa fino a trovarsi con un “esercito da barzelletta” (come Roberto Giardina ha documentato su ItaliaOggi), dopo l’invasione dell’Ucraina ha deciso di spendere cento miliardi per la difesa. Un cambio di passo impensabile fino a qualche anno fa, quando Donald Trump accusava Angela Merkel di non versare il 2% del pil annuo alla Nato come pattuito, mentre pagava fior di miliardi a Putin per il gas, finanziando così le spese militari russe. Tino Oldani. ItaliaOggi.

Ci sono ricostruzioni fantasiose, che vanno smentite. Ucraina e Bielorussia non facevano parte dell’Urss e sono nell’Onu come Stati indipendenti, esattamente come l’Italia. Il patto di Varsavia non solo non esiste più e la Polonia è membro dell’Ue e ancor prima, dal 1999, della Nato. Marco Bentivogli già leader dei metalmeccanici Cisl, oggi leader di Base Italia.(Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Oggi l’Europa dei 27 Paesi membri spende circa 230 miliardi di euro che servono a tenere efficienti circa 180 diversi sistemi d’armi a fronte dei 30 degli Stati Uniti, 17 sistemi terrestri a fronte di uno solo dei nostri alleati e via dicendo. Questa frammentazione oltre a non essere più sostenibile in termini di economia di scala, si stima che generi una sovrapposizione della spesa continentale fino a 100 miliardi di euro all’anno. Da qui l’esigenza non più rimandabile non solo di spendere di più, ma la necessità di spendere meglio evitando sprechi e duplicazioni. Claudio Graziano, generale di corpo d’armata. Corsera.

Dal 2014 la Russia ha lanciato un sistema di pagamento, Sffs, alternativo allo Swift e la Cina nel 2015 a sua volta ha creato il Cips a cui aderiscono 1.280 istituzioni finanziarie in 103 paesi e regioni collegate e, come la Russia, ha ridotto l’interscambio con il dollaro dal 90% del 2015 al 49% del 2020. Siamo alla fine di un lungo periodo di debito coperto dalla stampa di carta moneta specie in dollari e la possibilità di una de-dollarizzazione diventa uno scenario alternativo; ma la politica rimane assente anche in questo caso? Se la risposta è positiva prepariamoci ad un altro disastro. Fabrizio Pezzani (ItaliaOggi).

Putin considera l’Occidente l’impero della menzogna e la sua squadra che lo tiene al potere e lo sostiene in questa invasione in Russia manda tutti i figli alle migliori università occidentali. In Usa, in Svizzera, roba da 130mila dollari l’anno solo di retta. Io credo che i rampolli di questa nomenclatura, politica e militare, vanno rimandati a studiare a Mosca dai loro padri. Sarebbe una pressione e una sanzione pesante, credo ancora più pesante di un sequestro di uno yacht. Gli oligarchi di soldi ne hanno tantissimi e non sempre fatti tanto onestamente. Milena Gabanelli, La7.

L’eurodeputata Alessandra Moretti ha replicato al cantante Povia che è favorevole alla Russia: «Perché non vi trasferite in Russia e provate a vivere sotto un dittatore che mette in carcere un giornalista per quindici anni se dice che si tratta di invasione? Oppure che avvelena gli oppositori, o che mette in carcere coloro che depongono i fiori davanti all’ambasciata ucraina. Trasferitevi tutti a Mosca. Portate la vostra residenza a Mosca visto che vi piace tanto». Povia ha replicato: «Non ha capito niente. La conosciamo. È la Moretti». Cesare Lanza. Alle Cinque della sera.

Questo drammatico scontro fra Russia e Ucraina e mostra due forme di guerra, quella sul campo e quella sui mercati finanziari ed in tutte due i casi i risultati sono violenti. L’esclusione della Russia dal sistema dello Swift, dollaro-centrico, la danneggerà come in parte anche gli altri paesi ma favorirà la creazione di un sistema alternativo a cui sia la Russia, sia la Cina, l’India ed altri paesi stanno pensando. Fabrizio Pezzani (ItaliaOggi).

Taiwan gode di un trattato di mutua difesa con gli Usa, vanta forze armate moderne, una fiorente democrazia, una grande potenza tecnologica e sarà sempre più vitale per l’Occidente. In questo contesto, dunque, Pechino, incredibilmente anche con l’aiuto del Vaticano di Bergoglio, può diventare davvero l’unico mediatore possibile nel conflitto Russia-Ucraina. Molti in Asia si augurano che sia veramente arrivato il momento per la Cina di fare il salto proprio nell’anno della Tigre. Bergoglio, assieme al segretario di Stato Pietro Parolin, che da anni segue da vicino i rapporti difficilissimi con Pechino, la sta aiutando. Perché, come ha detto recentemente il Cardinale a capo della diplomazia vaticana: “I fedeli in Cina possono testimoniare la propria fede e aprirsi anche al dialogo tra tutti i popoli e alla promozione della pace”. Non resta dunque che farci il segno della croce. Luigi Bisignani. Il Tempo.

Ho sempre scritto quello che volevo, ma quello che volevo, non l’ho mai saputo. Roberto Gervaso