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 2022  marzo 18 Venerdì calendario

MEGLIO PRADA DELLA PRAVDA - LE MOGLI DEGLI OLIGARCHI RUSSI, ABITUATE A VIVERE NEL LUSSO E A FARE SHOPPING DI MARCHI ITALIANI, SONO NEL PANICO. SARANNO LORO A CONVINCERE I MARITI A DESTITUIRE PUTIN? - IL POLITOLOGO YASCHA MOUNK: “TORTURERANNO I LORO MARITI [PER] RIPORTARE TUTTA QUESTA VITA DI LUSSO” - MA PENSARE CHE LA STERMINATA RUSSIA SIA RAPPRESENTATA DAI RICCHI CHE ABITANO A MOSCA E SAN PIETROBURGO È SOLO UN WISHFUL THINKING DELL’OCCIDENTE, E NON BASTERÀ A FERMARE PUTIN… -

Aleksej Mordashov è l’oligarca più ricco della Russia e una delle persone più colpite dalle sanzioni dell’Unione Europea. Per proteggere parte del proprio patrimonio, ha trasferito il controllo di una partecipazione di circa 1,1 miliardi di dollari dell’impresa Nordgold alla moglie, secondo alcune indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg.

Marina Aleksandrovna Mordashova, la moglie coinvolta, è diventata da un giorno all’altro socia con un controllo significativo nella struttura nell’impresa dedicata all’estrazione di oro in Russia, Kazakistan, Burkina Faso, Guinea e Canada.

Secondo i documenti a cui ha avuto accesso Bloomberg, Mordashova possiede adesso tra il 50% e il 75% dei diritti al voto della Nordgold, che è stata valutata a circa 5 miliardi di dollari nel 2021.

Mordashov non è l’unico oligarca che sta smontando l’organizzazione del patrimonio a causa della guerra russa in Ucraina. Altri super-ricchi russi hanno venduto azioni, liquidato titoli o nominato prestanome. Per alcuni beni, come ad esempio yacht di lusso, hanno deciso di spostarli per evitare sequestri in zone considerate neutrali, come per esempio le Isole Malvine.

Tra le altre mogli nell’occhio del ciclone mediatico ci sono Elena Perminova, seconda moglie di Alexander Lebedev, ex spia del Kgb e co-proprietario del quotidiano russo Novaya Gazeta, l’Evening Standard e The Independent.

Irina Usmanov, moglie dell’imprenditore Alisher Usmanov, nonché direttore generale di Gazprom Invest, è anche presidente della Federazione russa di ginnastica ritmica. E infine Ekaterina Potanina, seconda moglie di Vladimir Potanin, e Larisa Alekperova, moglie di Vagit Alekperov, presidente di Luk Oil, una delle più grandi aziende petrolifere della Russia.

Con la guerra di Vladimir Putin in Ucraina, queste donne hanno visto “stravolta” la propria quotidianità, piena di lussi e confort. Il politologo Yascha Mounk, professore della Johns Hopkins University, fondatore del magazine Persuasion e autore del best-seller Popolo vs Democrazia, ha scritto su Twitter una frase significativa: “Prada se ne è andato. Come si può vivere in una città che non ha Prada? […] Le mogli dei miliardari russi tortureranno i loro mariti [per] fargli riportare tutta questa vita di lusso che esisteva a Mosca prima dei recenti eventi”.

La riflessione, riportata in una conversazione su Persuasion, è di Yevgenia Albats, giornalista della rivista indipendente russa The New Times, pubblicazione censurata dal Cremlino. Albats invita a ricordare un fattore umano determinante per lo sviluppo della guerra.

“La Russia è gestita da miliardari. E questi miliardari hanno figli che si sono abituati a essere figli di miliardari: sono andati in collegi negli Stati Uniti, o in Svizzera, o nel Regno Unito, e poi sono andati in diverse buone università – sottolinea la giornalista -.

E quel che è più importante, non vogliono vivere nella gabbia dorata. I nostri uomini al vertice della struttura di potere sono già abbastanza grandi da avere nipoti. E quei nipoti semplicemente non capiscono cosa sta facendo il loro nonno in questo momento. Probabilmente non hanno mai vissuto in Russia, o semplicemente venivano a trovare papà o nonno per il Natale russo”.

Albats ricorda che la figlia di Stalin, Svetlana Alliluyeva, è fuggita negli Stati Uniti, come entrambi i figli di Krusciov e la nipote. La figlia di Gorbaciov, il nipote di Breznev e la figlia e i nipoti di Eltsin vivono tutti fuori dalla Russia.

“Questo per dire che l’élite russa sta parlando del loro grande patriottismo, ma sono estremamente antipatriottici. Amano questo Paese da morire, ma fino alla nostra morte. Non alla loro morte. Preferiscono amare la Russia da lontano”, ha spiegato. E non è un atteggiamento nuovo. La giornalista ricorda che “l’aristocrazia russa ai tempi degli zar andava a Monaco per spendere tutto il ricavato che otteneva dai contadini”. Quindi il lusso potrebbe diventare un’arma dell’Occidente contro Mosca?