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 2022  marzo 17 Giovedì calendario

Periscopio

Si sta ripetendo, ingigantita, la tragedia ungherese quando le autorità di Budapest chiesero alla Nato e agli Usa di intervenire a sostegno degli insorti. Fu risposto a chi si batteva per la libertà, che non era possibile andar loro in soccorso, perché si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale. Domenico Cacopardo. (ItaliaOggi).

Sospetto che la politica francese di spiazzarci in Libia abbia favorito la nostra dipendenza dalla Russia, a proposito di fratellanza europea... La vera sconfitta per ora è la Germania che sui rapporti commerciali ed energetici sulla Russia aveva puntato decisamente. Sergio Cesaratto, economista dell’università di Siena (Alessandra Ricciardi).

Putin è grottesco. Mentre il fatto che Zelensky sia ebreo, dal mio punto di vista, è meraviglioso. Spesso per gli ebrei si parla di doppia lealtà. «È italiano, è americano» si dice «ma è essenzialmente ebreo», fino ad arrivare a pensare che non siamo davvero italiani o americani. Beh, è indubbio che non ci sia nessuno più leale all’Ucraina di Zelensky, nessuno a cui stia più a cuore proteggere il suo Paese e i suoi connazionali. Jonathan Safran Foer, scrittore americano, ebreo, di origine est europea. (Alessia Rastelli), Corsera.

Oggi molti dei giovani dei tempi della guerra in Vietnam sono maturi esponenti dell’establishement mediatico. Nulla di male, ovviamente. Il fatto è che spesso, sui giornali e in televisione, si propongono come campioni di realpolitik, fino a suggerire agli ucraini massacrati dalle bombe russe di deporre le armi (una sorta di “resa preventiva") al fine di evitare ulteriori spargimenti di sangue. Non saranno putiniani, ma di sicuro sono “tafazziani”. Michele Magno (ItaliaOggi).

Anche qui da noi, molti ammoniscono di stare attenti a non farsi fregare dalla propaganda occidentale. Sono i “No Putin ma anche No Occidente” e non è un caso che coincidano spesso con chi fino a poche settimane fa era”No Vax”. «Una menzogna ha sempre bisogno di essere mescolata con alcune verità per poter ingannare», e dunque: è vero che i vaccini sono stati realizzati in pochi mesi? Sì, è vero, Ed è vero che non impediscono il contagio? Sì, è vero. Ed è vero che la loro efficacia non è di anni ma di pochi mesi? Sì, è vero. Ma nonostante tutte queste verità, senza i vaccini avremmo avuto molti morti e malati gravi in più. Michele Brambilla. QN.

Durante i primi dodici mesi di guerra in Ucraina sono state commesse atrocità da entrambe le parti, russi ed ucraini, con bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile, torture, massacri, con un costo umano, secondo le cifre ufficiali, di 3.393 civili, 4.641 militari ucraini e 5.772 miliziani separatisti. Con 800 mila profughi del Donbass fuggiti in Russia e un milione di sfollati interni in Ucraina. Marino Longoni. (ItaliaOggi).

Potrebbe essere la Cina a mediare con la Russia con l’aiuto a sorpresa del Vaticano di Bergoglio e Parolin. Pechino, dopo aver rinunciato, per ora, ad invadere Taiwan, ha deciso di prendere le distanze da Mosca tanto che si sta già rifiutando di fornire pezzi e manutenzione all’aviazione. A dare una mano a Xi Jinping e fargli guadagnare un possibile ruolo di mediatore mondiale, si sta adoperando la Santa Sede che, dopo anni di carcerazione di alti prelati e torture ai missionari, sta riannodando i fili con Pechino. Luigi Bisignani. Il Tempo.
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Secondo una inchiesta che circola su Internet la lista delle armi che riempiranno i prossimi arsenali è inquietante: robot-spia volanti grandi come colibrì, missili ultraveloci in grado di raggiungere ogni punto del pianeta in pochi minuti, sistemi audio-video capaci di captare ogni mossa del nemico da chilometri di distanza, centri di elaborazione dati così grandi ed evoluti da fare impallidire Google. Tutte queste armi sarebbero in fase di perfezionamento nei laboratori del Pentagono. Sergio Romano. Corsera.

Nei paesi dell’Est costretti ad aderire al Patto di Vasavia vivevano popoli terrorizzati dai russi, che pure li avevano salvati dalla crudeltà nazista e garantito bene o male la pace, dove era stata fino allora cruentissima guerra. L’Europa liberata dal nazismo conobbe allora due razze di salvatori. La razza americana che si era annunciata con chewing-gum, boogies, dollari, Hollywood e Pall-Mall. E la razza russa, cioè sovietica, andava anche al bagno col kalashnikov sotto il braccio, si illudeva di fare cultura con la noiosissima Corazzata Potiomkin e tirava boccate di fetido fumo dagli inaccendibili papirosky. La differenza fra i salvatori allegri col sorriso e i salvatori arcigni con i mitra segnò la differenza umorale, culturale, ideologica, politica che preparò l’Europa di oggi. Gianni de Felice. ItaliaOggi.

La più vecchia democrazia del mondo moderno, quella statunitense, nata prima della rivoluzione francese e dunque quando in Europa dominava ancora l’assolutismo monarchico, oggi dimostra tutta la sua età. E le sue assurdità. Ogni Stato (e sono cinquanta) ha proprie regole elettorali. In quelli governati dai democratici si può andare al seggio con la bolletta della luce o addirittura senza documenti di identità. Non capita nemmeno nel Bangladesh. I democratici sostengono che l’obbligo dell’identificazione scoraggia l’afflusso alle urne delle minoranze razziali. Cesare De Carlo. QN.

Kissinger rimarcava le differenze all’ interno dell’Ucraina, tra l’Ovest e la parte Est e concludeva: «L’obiettivo di un accordo non è la soddisfazione assoluta ma l’insoddisfazione equilibrata in mancanza della quale la deriva verso il conflitto accelererà e di questo passo accadrà abbastanza presto». Aveva ragione ma nessuno lo ha ascoltato ed ora siamo di fronte al dramma infinito di una guerra oggi incomprensibile e sciagurata. Fabrizio Pezzani (ItaliaOggi).

Al talk show di Anne Will, sull’Ard, il primo canale pubblico tedesco, il più seguito con milioni di spettatori, si è svolto il duello tra la ministra degli Esteri, la verde Annalena Baerbock, e l’ambasciatore ucraino a Berlino. Frau Baerbock, fino a qualche settimana fa, filoamericana senza dubbi, ora cerca di mantenere la calma: «Mi si spezza il cuore, ma la Germania si deve limitare a mandare a Kiev medicinali, viveri, non armi». Un intervento diretto della Nato potrebbe provocare la terza guerra mondiale. Il diplomatico ucraino, Andrij Melnyk, furente, l’ha accusata di cinismo: secondo lui, Putin dopo l’Ucraina punterà alla Polonia, ai paesi baltici. E i tedeschi si spaventano, si sentono in prima linea. Roberto Giardina. (ItaliaOggi).

Ho sempre delegato tutto. a mia moglie. Anche la facoltà di fare di testa mia. Roberto Gervaso.