DAGONEWS, 16 marzo 2022
DAGONEWS! - LA CINA CONTINUA LE SUE TRATTATIVE INFORMALI CON MOSCA PER ARRIVARE AL PIÙ PRESTO AL CESSATE IL FUOCO. MA PUTIN VUOLE ANCORA AVANZARE SUL SUOLO UCRAINO PER POI FARE UN PASSO INDIETRO NEL NEGOZIATI - LE PRETESE DI MAD VLAD SONO TRE: NEUTRALITÀ DELL’UCRAINA IN COSTITUZIONE, IL RICONOSCIMENTO DELLA CRIMEA E QUELLO DELLA REGIONE DEL DONBASS, COMPRESA MARIUPOL E IL SUO PREZIOSO SBOCCO SUL MAR D'AZOV - PERCHE' ASSISTIAMO A UNA GUERRA CON "ARMI CONVENZIONALI" MODELLO '900 E NON "IBRIDE"? -
Da alcuni giorni vanno avanti trattative informali con Turchia, Israele e Cina per pianificare un incontro Zelensky-Putin. Ma è soprattutto Pechino, come seconda potenza al mondo, che ha fretta di accorciare i tempi per arrivare a un cessate il fuoco, che sarà il punto di partenza per i negoziati Russia-Ucraina.
Mosca è ancora reticente a sedersi seriamente al tavolo delle trattative, perché Putin vuole avanzare ancora sul suolo ucraino, prima di fare qualsiasi passo indietro nel negoziato.
Le sue pretese, come è noto, sono tre: neutralità dell’Ucraina messa nero su bianco in Costituzione, il riconoscimento della Crimea e quello dell’intera regione del Donbass, e non delle sole sedicenti repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
Putin, infatti, vuole annettere a tutti i costi anche Mariupol e il suo prezioso sbocco sul Mar d’Azov che le due repubbliche del Donbass non hanno.
Non a caso in questi giorni si sta accanendo con particolare ferocia un’offensiva sulla città, fregandosene allegramente del diritto internazionale e spingendosi ai limiti dei crimini di guerra.
Zelensky, da parte sua, ha fatto un notevole gesto di condiscendenza nei confronti di Mosca nella sua dichiarazione di ieri.
In un passaggio poco sottolineato dai media, durante la sua dichiarazione sul non ingresso di Kiev nella Nato, ha fatto riferimento alla “nostra gente”. Come a dire: non è la concessione di un leader ma è una consapevolezza del popolo ucraino. Al pari di un refeendum.
Ps. La guerra in Ucraina sembra a tutti gli effetti un conflitto del Novecento, condotto a suon di armi convenzionali. Carri armati, missili, truppe sul campo, e nessuna traccia (fortunatamente) delle moderni armi ibride.
Come mai? Il motivo è piuttosto semplice: i leader e i generali di tutto il mondo hanno capito che attacchi hacker, sabotaggi e intelligenza artificiale sono troppo pericolosi: sono talmente evoluti e letali che non possono essere usati. Una sorta di nuova deterrenza, che si aggiunge a quella nucleare.
Un attacco hacker per disattivare la rete elettrica di una città, magari per più giorni, avrebbe un effetto a cascata su ospedali, aeroporti, centrali nucleari, condotte idriche, trasporti, approvvigionamenti, eccetera. Ci potrebbe essere un elevato numero di morti “collaterali".
Con il piombo delle “vecchie” armi un attacco, per quanto letale, è più circoscritto e controllabile. Con le armi ibride, il conflitto rischia di deflagare in modo incontrollabile. Non solo: spingere un bottone e mettere al buio Kiev potrebbe spingere qualcuno a fare altrettanto "spegnendo" Mosca. Insomma, il rischio con le armi ibride è troppo alto per tutti...
Turchia vuole ospitare vertice Putin-Zelensky (ANSA) - La Turchia vuole ospitare un incontro tra i presidente russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Mehvlut Cavusoglu dopo avere incontrato a Mosca il suo omologo russo Serghei Lavrov.
Ucraina: bozza accordo Ft,Usa-Gb-Turchia garanti sicurezza (ANSA) - La bozza del piano di pace in Ucraina anticipata dal Financial Times include la rinuncia da parte dell'Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.
Le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina potrebbero rivelarsi un "grande ostacolo ad ogni accordo, così come i territori" conquistati dalla Russia nel 2014, mette in evidenza il Financial Times.
Min. Esteri Turchia in Russia, 'subito cessate il fuoco' (ANSA) - "Abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco umanitario". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo russo Serghei Lavrov a Mosca-. "La guerra deve finire" ha affermato Cavusoglu rivelando che circa 15mila cittadini turchi sono stati finora evacuati dall'Ucraina e ha ringraziato la Russia per "un sostegno in questo senso" affermando "la nostra priorità ora è che vengano evacuati i nostri cittadini da Mariupol".
Cavusoglu ha fatto sapere che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sentirà presto telefonicamente l'omologo russo Vladimir Putin e ha ribadito che Ankara lavora per una riduzione del conflitto cercando di mediare tra le parti grazie a buoni rapporti sia con Russia che Ucraina. Cavusoglu ha ribadito che la Turchia "rispetta l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Il ministro degli Esteri russo ha espresso apprezzamento per "l'approccio bilanciato di Ankara" rispetto alla crisi Ucraina ricordando che la Turchia "non ha seguito le sanzioni imposte da Paesi come gli Usa e altri Paesi". Lavrov ha affermato che per la Russia l'obiettivo è "disarmare l'Ucraina e ripulirla dall'ideologia fascista in modo tale che tutti i gruppi possano convivere pacificamente".
Durante la conferenza stampa, Lavrov ha affermato che "L'Occidente ha mostrato un'atteggiamento vergognoso", accusando gli Usa e i Paesi europei di diffondere notizie false fornite dalle autorità ucraine riguardo al conflitto in corso e affermando che 20 persone sarebbero state uccise dalle forze ucraine nella regione autoproclamate del Donetsk.
Lavrov ha colto l'occasione della conferenza stampa anche per parlare delle relazioni bilaterali tra Ankara e Mosca e ha menzionato "indicatori positivi riguardo alla cooperazione commerciale". Il ministro degli Esteri russo ha sottolineato l'importanza delle collaborazioni tra Russia e Turchia rispetto all'energia rappresentate dal gasdotto TurkStream, inaugurato ,a gennaio 2020, e dalla centrale nucleare di Akkuyu, il primo impianto atomico in territorio turco attualmente in costruzione nel sud del Paese la cui prima unità dovrebbe essere completa nel 2023.
Lavrov, non ho discusso con Ankara di un incontro Zelensky-Putin (ANSA) - Nel colloquio con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu non è stata discussa la possibilità di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin ed il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha reso noto il ministro Serghiei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass. Lavrov ha aggiunto che Mosca è pronta ad un ulteriore confronto nel formato trilaterale con i ministri degli esteri della Turchia e dell'Ucraina.