Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  marzo 16 Mercoledì calendario

Periscopio

È incongruo e surrettiziamente espropriativo che una persona venga tassata per il valore di un bene posseduto, sempre opinabile, e non per i redditi che produce quel bene. Corrado Sforza Fogliani, presidente del Centro Studi Confedilizia (Roberto Italia). MF.

Sì, Putin è stato miope e ha ottenuto l’effetto opposto a quanto avrebbe voluto. Vivendo in un mondo con le armi nucleari, è chiaro che si debba agire con responsabilità, ma chi avrebbe mai creduto che i finlandesi avrebbero desiderato entrare nella Nato, che la Svizzera avrebbe bloccato i conti bancari degli oligarchi, che la Germania si sarebbe riarmata? E chi avrebbe pensato che l’America avrebbe bloccato le importazioni di petrolio dalla Russia? Jonathan Safran Foer, scrittore americano. (Alessia Rastelli), Corsera.

Gli insofferenti adorano Putin: non è un dittatore, è un liberatore. Un liberatore che invade Paesi sovrani. Ma no, quale invasione, li libera dal nazismo. E subito il repertorio, la Nato, l’America, la Cia, roba da guerra fredda, propaganda castrista o maoista, ma non c’è niente da fare. Max Del Papa. ItaliaOggi.
In Russia c’è il cronico problema della corruzione, come ha ben spiegato l’ex ministro degli Esteri Andrei Kozyrev: «Negli ultimi 20 anni il Cremlino ha speso una fortuna per modernizzare l’esercito ma buona parte del budget è stato rubato e speso in mega yacht a Cipro». NYT.

C’è un elemento su cui si potrebbe contare. Riguarda il sentiment dei russi al di sotto dei 50 anni, che sembra un sentiment decisamente contrario alla guerra e che potrebbe diventare prevalente alla luce di ciò che sta già accadendo in Russia: la più grande crisi economica e finanziaria dal 1991, con l’evaporazione dei risparmi dei cittadini, il default delle imprese, il crollo del rublo (già avvenuto) e la perdita degli ingenti patrimoni degli oligarchi depositati nel Regno Unito e in Svizzera (che, tradendo, il suo tradizionale neutralismo, ha aderito al sistema di sanzioni applicato dall’Unione europea e dagli Stati Uniti). Domenico Cacopardo. (ItaliaOggi).

Un dialogo ha senso se serve ad avvicinare le posizioni di un millimetro. In cambio dell’ammissione che tutto quanto succede al mondo è sempre un po’ colpa di Biden, mi accontenterei che i Canfora e le Di Cesare riconoscessero che Putin sta bombardando una nazione che non aveva bombardato la sua. E che quando qualcuno viene picchiato da uno molto più grosso di lui, si invita il più grosso a smetterla, non il più debole. Massimo Gramellini. Corsera.

Il dissidente russo in carcere Navalny è avvocato, ha due lauree (in giurisprudenza ed economia). È nato nel giugno 1976 nel villaggio di Butyn, vicino a Mosca. Il padre era ufficiale nell’esercito. È diventato popolare per le sue battaglie contro la corruzione, arrivando a raggiungere 7 milioni di follower col suo canale YouTube. Nel 2013 prese parte alle elezioni comunali di Mosca riuscendo ad ottenere il 27% dei voti e piazzandosi alle spalle di Sergei Sobyanin, alleato di Putin, che si impose con il 51 %. Nel 2020 accusò un grave malore a bordo di un volo che lo stava riportando a Mosca da Tomsk, in Siberia. L’aereo fu costretto a compiere un atterraggio di emergenza e lui venne immediatamente ricoverato in ospedale. Poi, dietro pressione della moglie e di una mobilitazione internazionale, fu trasferimento in Germania, dove passò lunghe settimane in terapia intensiva. Il verdetto delle analisi fu che era stato avvelenato con un agente chimico denominato Novichok. Guarito, è tornato a Mosca ed è stato arrestato con l’accusa di appropriazione indebita per ammanchi nei fondi della sua fondazione, FBK. Carlo Valentini. (ItaliaOggi).

È come un film in cui il cattivo muore, ma nell’ultima scena riesce a ferire gravemente il buono. La Russia sta rischiando seriamente la morte economica senza poter prevedere i tempi e i modi di una remota resurrezione parziale. Mentre il mondo è in crescita, seppure frenata dalla guerra, la Russia prevede già oggi un Pil negativo di sette punti. Rischia il fallimento di Stato e la gente si vede togliere di giorno in giorno tutti i simbo[1]li del consumismo occidentale ai quali s’era ormai abituata. Né più Coca-Cola, gli hamburger di McDonald’s, il caffè di Starbucks, i pacchi di Amazon e i generi di lusso appannaggio di una fascia di popolazione non marginale: quella che veniva anche in vacanza in Italia. Bruno Vespa. QN.

Fino al 1992, a Gretsried, in Baviera, 45 minuti d’auto a sud di Monaco, era ancora in funzione il rifugio sotterraneo, voluto da Franz Josef Strauss. Avrebbe ospitato duecento persone, poi dopo la riunificazione, venne smantellato. Perché buttare soldi? Nel 2007, il ministro degli Interni, allora il cristianodemocratico Wolfgang Schäuble, decise di abbandonare i duemila bunker ancora rimasti. Roberto Giardina. (ItaliaOggi).

Xi che, dopo l’esplosione del Covid-19 partita da un suo laboratorio, da tempo si stava approvvigionando di grano, gas e materie prime, non si era opposto all’invasione dell’Ucraina, convinto che si trattasse di un conflitto rapido. Ma poi, vista l’escalation di bombardamenti anche su ospedali e asili, ha dovuto cambiare radicalmente strategia perché avallare i massacri sovietici, con migliaia di profughi in movimento ormai di dominio pubblico, avrebbe offerto un’arma a tutti quei movimenti separatisti, dal Tibet alla Mongolia di confine, che puntano all’indipendenza da Pechino. Una circostanza che Xi assieme ai mai sopiti mal di pancia dell’intellighenzia pacifista di Hong Kong, non può proprio permettersi, soprattutto alla vigilia del prossimo congresso di novembre del Partito comunista cinese, dove certamente non vuole arrivare con un alleato come Putin che, comunque vada a finire, sarà considerato solo un criminale di guerra. Anche perché storicamente la Cina, secondo la vulgata imperante tra i mandarini, è sempre stata rappresentata come vittima, vedi il conflitto con il Giappone e la Korea, e non vuole certo stare dalla parte dell’aggressore. Luigi Bisignani. Il Tempo.

In tempo di pace certi grillini sono abituati a sbalordirci: la terra è piatta, l’atterraggio sulla Luna fu una farsa (questa è una tesi del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia), il Pil dell’Italia talvolta aumenta perché teniamo troppo accesi i condizionatori (quest’altra chicca, invece, è di Barbara Lezzi, ex ministra per il Mezzogiorno). Diventano un problema se cominciano a dire cose bizzarre durante la guerra. Se rovesciano le carte sul tavolo della Storia. Fabrizio Roncone. Corsera.

Ho abbastanza talento per capire quanto me ne manca. Roberto Gervaso, scrittore.