ItaliaOggi, 16 marzo 2022
Le balle su pasta e grano duro ucraino
Si comprende tutto, e si sostenga l’eroica resistenza del popolo ucraino. Però questa storia del grano e della pasta che viene a mancare… guardo le etichette delle confezioni in dispensa:
PENNE RIGATE di noto pastificio molisano: «Utilizziamo solo grano coltivato in Molise, Abruzzo, Puglia, Lazio e Marche, regioni da sempre vocate alla produzione di grano duro di alta qualità».
DITALINI di multinazionale della pasta: «Grano 100 per cento coltivato in tutta Italia».
SPAGHETTI di nota ditta abruzzese: «Selezioniamo i migliori grani duri italiani, californiani e dall’Arizona».
E dunque?
Secondo il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in Italia ci sono almeno «un milione di ettari che sono improduttivi». Secondo Coldiretti, con questi ettari si potrebbero produrre «75 milioni di quintali in più di mais per gli alimenti, di grano duro per la pasta, e di grano tenero per il pane». Si ripete: e dunque?