la Repubblica, 15 marzo 2022
I (pochi) dipendenti statali licenziati
Non è vero che i dipendenti pubblici siano “intoccabili” e che non possano essere licenziati: nel 2021 ci sono stati 335 licenziamenti per motivi disciplinari. Meno dei 426 del 2020 e dei 520 del 2019, certo, ma più dei 227 del 2014. E non è neanche vero che gli uffici delle pubbliche amministrazioni siano pieni di “furbetti del cartellino”: dal report appena pubblicato dalla Funzione Pubblica risultano solo 5 licenziamenti per «falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza» e 17 per la stessa ragione, ma senza flagranza. In tutto 22 casi: non molti, visto che i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono 3,2 milioni. E degli oltre 11 mila procedimenti avviati nel 2021, solo 293 sono per falsa attestazione della presenza in servizio. Tra le sanzioni gravi, a parte i licenziamenti, ci sono state 1.620 sospensioni brevi o lunghe dal servizio; sono poi state irrogate 3.398 sanzioni minori.
«I procedimenti disciplinari sono sempre una sconfitta delle amministrazioni, vuol dire che le persone non hanno le giuste motivazioni, ma si tratta di numeri molto piccoli – osserva Giovanni Valotti, professore di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche alla Bocconi –. La stragrande maggioranza dei dipendenti ha dunque comportamenti corretti e molto responsabili, nonostante i comportamenti scorretti facciano sempre notizia non c’è un malcostume diffuso, nel pubblico questo è un fenomeno abbastanza limitato: è una buona notizia, a condizione che i sistemi di controllo siano efficienti». D’altra parte, rileva lo studioso, se i dati «smontano il mito che nel pubblico non si possa essere licenziati», è però «altrettanto importante premiare le persone che con compeetenza e passione svolgono il loro lavoro: sarebbe bene che anche i sistemi premianti per i dipendenti più meritevoli venissero rafforzati, come peraltro prevedono le riforme del governo».
Il numero maggiore dei procedimenti avviati è a carico delle Asl e aziende ospedaliere, si arriva quasi a 3.000, seguono i Comuni, le scuole e i ministeri. Ma è nei ministeri che i procedimenti si concludono nella quasi metà dei casi con una sanzione: 373 sanzioni minori, 498 sospensioni dal servizio e 148 licenziamenti. L’unico settore nel quale non si rilevano licenziamenti nel 2021 è la scuola, ma ce ne sono 10 nelle Università.Il numero maggiore di addebiti rientra nella categoria «inosservanza disposizioni di servizio, negligenza, comportamento non corretto verso superiori, colleghi e utenti, dichiarazioni non veritiere».
«Il 70% dei provvedimenti avviati nel 2021 si sono già conclusi o con una sanzione disciplinare, nel 71% dei procedimenti, o con il proscioglimento, nel 29%. Dunque, non è affatto vero che gli statali se la cavano sempre con un buffetto sulla guancia. Anzi, se nella Pa si viene sottoposti ad azione disciplinare vi sono molte più possibilità di essere condannati che assolti», rileva il segretario della UilPa Sandro Colombi.