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 2022  marzo 14 Lunedì calendario

BENNETT, MA NON BENISSIMO - L’EBREO ZELENSKY CONTINUA A CHIEDERE L’INTERVENTO DI ISRAELE PER NEGOZIARE CON LA RUSSIA, MA LA POSIZIONE DI TEL AVIV È QUANTOMENTO AMBIGUA: LA COMPAGNIA EL AL ACCETTA I PAGAMENTI CON IL SISTEMA RUSSO “MIR”, E IL PAESE ACCETTA SOLO PROFUGHI DI RELIGIONE EBRAICA - GLI USA SONO SCONTENTI (EUFEMISMO) DEL COMPORTAMENTO DEL PREMIER, NAFTALI BENNETT, CHE NON VUOLE IRRITARE PUTIN, CHE GLI PERMETTE DI BOMBARDARE LE POSTAZIONI IRANIANE IN SIRIA… -

Le guardie del corpo gli ordinano di seguire il soldato passo per passo. Al giornalista di Haaretz viene illustrato che ricalcare le orme è il modo più sicuro per evitare di saltare su una delle mine antiuomo nei corridoi che portano alla stanza di Zelensky.

All'inviato del quotidiano di Tel Aviv il presidente spiega perché fin dall'inizio abbia incitato gli israeliani a condurre la mediazione tra lui e Putin: «Tra i fondatori di Israele c'erano molti ebrei ucraini che hanno portato in Medio Oriente la loro storia e il desiderio di costruire un grande Paese. Così ha senso che siate voi a provare».

Lui stesso ebreo, spera che i colloqui possano avvenire proprio a Gerusalemme (i russi sembrano non escluderlo) e attraverso l'ambasciatore ucraino - scrive Walla - ha chiesto di poter intervenire via schermo dalle sale di Yad Vashem. Per ora Dani Dayan, presidente del memoriale dell'Olocausto, si è rifiutato perché teme che «l'evento diventi politico» e «vengano fatti paralleli tra l'invasione dell'Ucraina e la Shoah».

Dayan ha tagliato i rapporti (e il flusso di milioni in beneficenza) con Roman Abramovich, l'oligarca colpito dalle sanzioni internazionali. All'interno del governo israeliano il ruolo di poliziotto cattivo (per il despota Putin) è ricoperto da Yair Lapid, il ministro degli Esteri. Che dalla Romania ripete: «L'attacco russo è senza giustificazione».

E spinge per accogliere un numero maggiore di ucraini anche non di origine ebraica: «Abbiamo il dovere morale». Pure gli Usa pretendono di più da Naftali Bennett, che tiene aperti i canali con Zelensky: hanno parlato dell'ipotesi Gerusalemme. Il tentativo di mediazione non è ritenuto sufficiente, soprattutto se accompagnato dalla necessità strategica di non irritare Putin e perdere il suo via libera alle incursioni contro le postazioni iraniane in Siria.

Washington vuole che il governo imponga le punizioni economiche agli oligarchi con doppia cittadinanza volati in Israele. «Non diventate l'ultimo paradiso protetto per i soldi sporchi che finanziano le guerre di Putin», avverte Victoria Nuland, sottosegretaria di Stato.