il Fatto Quotidiano, 13 marzo 2022
Torna B. Traven, scrittore del mistero
A 140 anni da una delle sue date presunte di nascita, il 1882, B. Traven, l’autore di romanzi memorabili come La nave morta e Il tesoro della Sierra Madre, continua a essere l’uomo e lo scrittore dai tanti volti. Anarchico, cantore degli indios messicani e delle loro rivolte per la Tierra y libertad”, morì – l’unico fatto certo – nel marzo del 1969 a Città del Messico. Il resto è leggenda, fantasia, maschera.
Chi si nascose sotto lo pseudonimo di Traven? Tante identità; uno, nessuno e centomila. Si parlò persino di un redivivo Jack London, mai suicidatosi e fuggito in Messico, e del poeta Arthur Cravan, scomparso nel Golfo del Messico nel 1918.
Come Guido Barroero ha documentato nel suo Ret Marut-B. Traven. Dalla rivoluzione tedesca al Messico in fiamme (Annexia Edizioni, 2006), una delle ipotesi più verosimili lo accredita nativo della Prussia nel 1882, e forse figlio illegittimo di Leopoldo Ferdinando, rampollo del kaiser Guglielmo II, e della cantante finlandese Laura Bjornson. Battezzato con il cognome di Faige, in seguito si fece chiamare Ret Marut e prese parte alla rivoluzione spartachista in Baviera nel 1918-1919, dando vita a un giornale rivoluzionario, Der Ziegelbrenner. Dopo essere scampato al plotone di esecuzione, raggiunse il Messico.
Pubblicati in Italia, negli anni Cinquanta e Sessanta, da Longanesi, i romanzi di Traven ritornano dopo una lunga assenza, e con nuove traduzioni, grazie alla WoM (acronimo di Word of Mouth) Edizioni. Il primo titolo è La rivolta degli appesi (pagg. 256, euro 20), tradotto da Debora Barattin. Il libro, uscito nel 1936, fa parte del cosiddetto “Ciclo della Caoba” (l’albero di mogano). Ambientato nel Messico dei primi anni del Novecento, il romanzo di Traven, come nota Barroero, “è il libro dello sfruttamento e della ribellione” degli indios, che prendono coscienza e si battono contro i padroni delle piantagioni di mogano e i loro sorveglianti-aguzzini.
Il tema della lotta di classe, della rivoluzione, dello sfruttamento capitalistico dell’uomo, delle pratiche libertarie, del resto, al di là dell’identità anagrafica dello scrittore scandiscono da sempre il suo cammino: fin dai tempi di Monaco, quando scriveva sul suo periodico anarchico Der Ziegelbrenner (ovvero Il fonditore di mattoni).
Ora, meritoriamente, WoM Edizioni ripropone Traven, lo scrittore che John Huston contribuì a rendere ancora più popolare con il suo film Il tesoro della Sierra Madre, del 1948, interpretato magistralmente da Humphrey Bogart, Walter Huston e Tim Holt.