Tuttolibri, 12 marzo 2022
Gli spermatozoi calano, i peni si restringono
La fine del genere umano? Potrebbe arrivare prima di quanto pensiamo, grazie alle sostanze chimiche che alterano gli ormoni e che stanno decimando la fertilità a un ritmo allarmante in tutto il mondo. Un nuovo libro intitolato Countdown, di Shanna Swan, un’epidemiologa ambientale e riproduttiva presso la Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York, spiega che la conta spermatica negli uomini è diminuita di quasi il 60% dal 1973 ad oggi. Seguendo la traiettoria attuale, la ricerca di Swan suggerisce che il numero di spermatozoi potrebbero raggiungere lo zero entro il 2045. Zero. Prendetevi il tempo per riflettere su questo fatto. Questo significherebbe niente più figli. Niente più bambini. Niente più esseri umani. Perdonatemi la domanda: perché le Nazioni Unite non stanno convocando una riunione di emergenza su questo tema adesso?
Le sostanze chimiche responsabili di questa crisi si trovano in qualsiasi cosa, dai contenitori di plastica agli indumenti impermeabili e alle fragranze nei prodotti per la pulizia della casa, dai saponi agli shampoo, dall’elettronica ai tappeti. Alcune di questi prodotti chimici, i PFAS, sono noti come «prodotti chimici per sempre», perché non si decompongono nell’ambiente o nel corpo umano. Si accumulano e si accumulano, facendo sempre più danni, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Ora, a quanto pare, l’umanità sta raggiungendo un punto di rottura.
Il libro di Swan è sbalorditivo nelle sue scoperte. «In alcune parti del mondo, la donna media sui vent’anni oggi è meno fertile di quanto lo fosse sua nonna a 35 anni», scrive Swan. In aggiunta a ciò, Swan scopre che, in media, un uomo oggi avrà la metà degli spermatozoi di suo nonno. «Lo stato attuale dei meccanismi riproduttivi non può continuare a lungo senza minacciare la sopravvivenza umana», scrive Swan, aggiungendo: «È una crisi esistenziale globale». Non è un’iperbole. È scienza.
Come se questo non fosse abbastanza terrificante, la ricerca di Swan rileva che queste sostanze chimiche non stanno solo riducendo drasticamente la qualità dello sperma, ma stanno anche riducendo le dimensioni del pene e il volume dei testicoli. Questa è a dir poco un’emergenza su vasta scala per l’umanità.
Il libro di Swan fa eco a ricerche precedenti, che hanno scoperto che i PFAS danneggiano la produzione di sperma, alterano l’ormone maschile e sono correlati a una «riduzione della qualità dello sperma, del volume dei testicoli e della lunghezza del pene». Queste sostanze chimiche stanno letteralmente confondendo i nostri corpi, facendogli inviare messaggi contrastanti e mandandoli in tilt.
Dato tutto ciò che sappiamo su queste sostanze chimiche, perché non stiamo facendo di più? In questo momento, c’è un misero mosaico di leggi inadeguate che risponde a questa minaccia. Le leggi e le normative variano da paese a paese, da regione a regione e, negli Stati Uniti, da Stato a Stato. L’Unione europea, ad esempio, ha limitato diversi ftalati nei giocattoli e fissato dei limiti sugli ftalati considerati «reprotossici» – nel senso che danneggiano le capacità riproduttive umane – nella produzione alimentare.
Negli Stati Uniti, uno studio scientifico ha rilevato che l’esposizione agli ftalati è «diffusa» nei bambini e che le sostanze chimiche sono state trovate nelle urine dei bambini che sono entrati in contatto con shampoo, lozioni e polveri per bambini. Tuttavia, manca una regolamentazione aggressiva, anche a causa delle pressioni dei giganti dell’industria chimica.
Nello Stato di Washington, i legislatori sono riusciti ad approvare il Pollution Prevention for Our Future Act, che «impone alle agenzie statali di ragionare in termini di classi di sostanze chimiche e a superare il vecchio approccio sostanza per sostanza, che storicamente ha portato le aziende a sostituire prodotti nocivi con altri prodotti altrettanto nocivi se non peggiori. Le prime classi chimiche prese in considerazione includono ftalati, PFAS, PCB, composti di alchifenolo etossilato e bisfenolo e ritardanti di fiamma organoalogenati». Lo Stato ha adottato misure importanti per affrontare la portata dell’inquinamento chimico, ma in generale gli Stati Uniti, come molti altri paesi, stanno combattendo una battaglia persa a causa di una legislazione debole e inadeguata.
Oggi negli Stati Uniti, ad esempio, non puoi mangiare la carne di cervo catturata a Oscoda, nel Michigan, vicino all’ex base dell’aeronautica militare, a causa dei livelli sbalorditivi di PFOS trovati nel muscolo di un singolo cervo. E, proprio l’altra settimana, a centinaia di residenti che vivono vicino alla base aerea di Luke in Arizona è stato consigliato di non bere l’acqua corrente, in seguito ad alcuni test che hanno rilevato alti livelli di sostanze chimiche tossiche. Gli scienziati hanno trovato queste sostanze nel sangue di quasi tutte le persone che hanno testato negli Stati Uniti. Nessun paese o regione al mondo è immune alla contaminazione da PFAS. È un problema globale. I PFAS sono stati rilevati in ogni angolo del globo. Sono presenti praticamente nei corpi di ogni essere umano sulla Terra. Si trovano nei pesci nelle profondità nel mare e negli uccelli che volano in alto nel cielo.
E ci stanno uccidendo, letteralmente, danneggiando e attaccando la fonte stessa della vita: le nostre capacità riproduttive. La rapida morte e il declino degli spermatozoi devono essere affrontati e devono essere affrontati ora. Non c’è tempo da perdere.
(Traduzione Thomas Fazi)
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