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 2022  marzo 12 Sabato calendario

Biografia di Barbara Gallavotti

Promossa sul campo: biologa e divulgatrice scientifica, autrice televisiva da vent’anni al fianco di Piero e Alberto Angela (Superquark, Ulisse – Il piacere della scoperta) la torinese Barbara Gallavotti, 53 anni, da stasera è per la prima volta alla guida di un programma tutto suo, Quinta Dimensione – Il futuro è già qui, ogni sabato alle 21.45 su Rai 3. «Mi sento come un aereo sulla pista di decollo: controllo che gli strumenti siano a posto e che la pista sia libera – dice – poi in volo si vedrà». Al pubblico, che ha imparato a conoscerla dopo il successo del libro profetico del 2019 Le grandi epidemie: come difendersi (ora è in libreria con il sequel Confini Invisibili) e come voce della scienza per Giovanni Floris e Valerio Lundini (e anche come firma del Messaggero), Gallavotti consegnerà quattro episodi «dedicati all’attualità scientifica, alle frontiere della ricerca e al futuro che ci aspetta». 
IL BILANCIOSi comincia stasera con un «bilancio dell’epidemia, per capire come siamo arrivati a questo punto e come fare perché la prossima non sia cosi. La speranza è che sia l’ultima a coglierci impreparati: gli scorsi due anni, oltre ad avere seminato catastrofi, ci hanno anche insegnato molto. La guerra? Non l’avrei mai detto, che assurdità... Speravo che tutti avessero capito l’importanza di affrontare uniti i problemi». Le altre tre puntate saranno dedicate alla sostenibilità, «le decisioni che prendiamo adesso determineranno i nostri prossimi venti, quaranta, cento anni», poi il dna, «il grande libro della vita» e un episodio centrato su un tema più pop, ma sempre affrontato con rigore scientifico: come restare giovani il più a lungo possibile. «La lunga giovinezza dipende da buone abitudini, fortuna e buoni geni. Sulla fortuna non possiamo fare niente, sui geni forse interverremo nel futuro. Ma le buone abitudini dipendono da noi. L’altra buona notizia è che l’invecchiamento non è costante, ma ci sono tre svolte di accelerazione: a 35, 60 e 78 anni. Bisogna immaginarla come una strada con tre curve. E non tutta in salita». Dalla scuola Angela, oltre al linguaggio semplice e la parlata scandita, Gallavotti ammette di aver preso la lezione più importante: «Piero mi ha insegnato tutto, resta il grande maestro e il mio faro. L’ho sentito spesso prima di consegnare la trasmissione. L’insegnamento chiave? Il pubblico non va attirato e accalappiato in una rete, perché è fatto di persone intelligenti e curiose cui bisogna dare il meglio». Unica divulgatrice donna in un mondo maschile, «spero che questo non sia un ostacolo, ma non credo. Certamente anche nell’ambiente scientifico ci sono grandi problemi nel riconoscere le scienziate, e ne parleremo. Ma in Italia va meglio che in altri paesi, per esempio il Nord Europa. Il mondo scientifico italiano è meno sessista del mondo tedescofono». 
LA FORZA DELLA TVGallavotti si dice fiduciosa del fatto che, anche nell’era della pervasività di internet, il pubblico voglia continuare a informarsi attraverso la tv: «Se vuoi cercarti le informazioni su Google, devi essere puntuale nella tua ricerca. La tv invece ti permette di immergerti e abbandonarti. Niente ti porta così dentro il racconto. La componente emozionale è importantissima. Io continuo a pensare che sia uno strumento straordinario per la divulgazione. Quando presenti concetti non semplici, le immagini sono risolutive. Quante volte in tempi di Covid abbiamo sentito parlare di laboratori di massima sicurezza? Con la tv ci porteremo dentro gli spettatori». A proposito di Covid, «ovviamente è ancora in circolazione e se non ci fosse la guerra avrebbe più attenzione. La mia percezione è che stia avvenendo quel che hanno previsto gli epidemiologi: diverse ondate con intensità sempre minore, perché siamo piu immunizzati grazie ai vaccini e ai contagi. Pesa l’incognita di quel che farà il virus, ma siamo in condizioni di sviluppare vaccini adatti ad affrontare nuove varianti in periodi brevi. Andiamo verso una fase di convivenza con il virus. È possibile tornare a una vita serena».