Da www.repubblica.it, 11 marzo 2022
BOLLORÉ NON STA A (PIAZZETTA) CUCCIA - IL FINANZIERE BRETONE HA AZZERATO LA SUA PARTECIPAZIONE DEL 2% IN MEDIOBANCA. È LA FINE DI UN’ERA: IL PATRON DI VIVENDI ERA SBARCATO NEL SALOTTO BUONO DELLA FINANZA ITALIANA ALL’INIZIO DEGLI ANNI 2000, SOTTO L’EGIDA DI ANTOINE BERNHEIM, E FINO AL 2018 ERA NEL PATTO DI SINDACATO DI PIAZZETTA CUCCIA. PER QUASI UN DECENNIO HA FATTO PARTE DEL CDA, PER POI LASCIARE NEL 2012. ERA ARRIVATO AD AVERE FINO AL 7,9%, LA SECONDA PIÙ ELEVATA DOPO QUELLA DI UNICREDIT… -
Bolloré ha azzerato la partecipazione in Mediobanca. E' quanto emerge dalla presentazione dei conti 2021 del gruppo francese. "La residua quota del 2% circa" in Mediobanca "è stata ceduta a inizio 2022 per 188 milioni di euro", indica la documentazione. A inizio 2021 Bolloré aveva già ceduto un altro 2% della banca italiana, per 192 milioni di euro.
Il finanziere bretone è il principale azionista del colosso Vivendi, che a sua volta ha una quota del 23,74% di Telecom e direttamente il 9,6% di Mediaset (il resto è attraverso la fiduciaria Simon). E' stato a lungo nel consiglio di amministrazione di Mediobanca e vice presidente di Generali dal 2010 al 2013.
Bolloré era sbarcato in Piazzetta Cuccia all'inizio degli anni 2000, sotto l'egida di Antoine Bernheim, e fino a 2018 era nel Patto di sindacato di Piazzetta Cuccia e per quasi un decennio ha fatto parte del consiglio di amministrazione della banca, lasciato nel 2012 (con l'entrata della figlia Marie) per via della normativa sui doppi incarichi.
La presenza azionaria nel Patto parte nel 2001, tramite una quota in Consortium. Nel 2003 il miliardario bretone ha il 5% nell'accordo di sindacato che allora vincolava il 57% della banca, e assieme a Groupama, Dassault e Santander costituiva il 'Gruppo C' degli azionisti esteri, detentore di poco meno del 10% del capitale della banca.
Bolloré è arrivato ad avere fino al 7,9% di Mediobanca, allora la seconda partecipazione più elevata dopo quella di Unicredit. "Mediobanca è una finestra sul capitalismo italiano. E' strategica", spiegava ai tempi. Poi l'uscita dal Patto di sindacato e il progressivo smobilizzo della quota.