ItaliaOggi, 11 marzo 2022
Il maiale parla, l’algoritmo svela cosa dice
Nel grugnito del maiale c’è il segreto della sua felicità. Il problema è decifrarlo. L’intelligenza artificiale corre in soccorso degli allevatori: nel progetto SoundWel, finanziato dalla Ue, è in corso uno studio per decodificare i suoni che emettono i suini e correlarli al loro livello di benessere.
«Oggi è accettato che il benessere degli animali si basi non solo sulla loro salute fisica, ma anche su quella mentale», ha spiegato al The New York Times Elodie Briefer, docente di biologia all’Università di Copenaghen e autrice dello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, in cui traccia i contorni dell’algoritmo che valuta gli stati emotivi dei maiali in base ai loro grugniti.
Paragonati a bovini e ovini, i suini mettono più suoni. Per decifrare il codice della comunicazione dei maiali, scienziati di cinque laboratori di ricerca hanno utilizzato una serie di microfoni, posizionati nei porcili, per raccogliere 7400 «chiacchierate» di 411 esemplari. I richiami sono stati registrati durante tutta la vita di un animale, dalla nascita al macello.
Ogni suono è stato catalogato in base a ciò che il maiale stava facendo e a un’ipotesi plausibile del suo stato d’animo. I grugniti associati alle emozioni positive, per esempio emessi mentre mangiano, giocano o incontrano le loro madri, tendono ad essere più brevi e presentano una determinata nota. Ci sono poi suoni terribili, strazianti: grida d’angoscia se un piccolo viene schiacciato dalla scrofa, oppure prima della macellazione o ancora quando gli animali hanno fame. Suoni che hanno una durata più lunga e un tono più variabile rispetto a quelli di appagamento.
Incrociando tutti questi dati è nato un algoritmo, cui ha lavorato la ricercatrice Ciara Sypherd, che grazie all’intelligenza artificiale riconosce correttamente l’emozione dell’animale come positiva o negativa nel 92% dei casi. L’obiettivo è incorporare questo algoritmo in una applicazione che possa essere consultata dagli allevatori in tempo reale per interpretare i grugniti dei loro animali e capire quale è il loro stato emotivo in tempo reale. Non si tratta di soddisfare una semplice curiosità, ma sapere se un maiale è felice o meno è una leva per migliorare il benessere degli animali di allevamento e rispettare le normative che in tale senso stanno avanzando. Il tutto con uno strumento si tecnologico, ma tutto sommato semplice da usare ed economico. «La capacità di riconoscere precocemente i problemi è un fattore strategico per risolverli», ha detto l’allevatore Stewart Skinner, che nella sua azienda conta 12 mila maiali, «Qualsiasi strumento adattabile al porcile che possa aumentare la comprensione dello stato di salute e d’animo degli animali ha un grande valore».