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 2022  marzo 11 Venerdì calendario

Le parole profetiche di Togliatti sull’Ucraina

«Per una settimana intiera, tutti gli organi di stampa controllati dalle classi dirigenti del nostro Paese sono stati dedicati a una campagna rumorosa e vergognosa contro ***, per la energica difesa ch’essa si è assunta dell’indipendenza *** e delle libertà del popolo di *** contro le aperte mire e gli atti aggressivi dell’imperialismo americano. (…) Il governo invece, diretto da cattolici e ***, non ha saputo trovare accenti se non di acquiescenza timorosa alle prepotenze degli imperialisti americani, non ha pronunciato parola che accennasse al proposito di agire, in caso estremo, per la salvezza del nostro Paese, se ne è infischiato della sovranità e indipendenza della ***; (…) In questo scatenamento a sostegno degli aggressori americani, i fascisti si sono collocati ai primi posti».

Provate a sostituite Cuba e Unione Sovietica con Russia e Ucraina, ed ecco che questo passo è buono pure oggi (ossessione fascista inclusa). Lo ha scritto il 3 novembre 1962 Palmiro Togliatti su Rinascita, settimanale politico-culturale del Partito comunista italiano, a crisi dei missili di Cuba appena conclusa. Ed è un esempio del mondo di oggi, nel quale ormai il sottile limite tra balle e verità non si trova più e non si capisce dove si trovi. Roba così potrebbe dirla tranquillamente sia il fan di Vladimir Putin (ce ne sono tanti, spesso informati da Telegram e dai soliti canali complottardi che prima si occupavano di diffondere disinformazione sul Covid 19) che il sostenitore delle ragioni ucraine, perfetto esempio del gioco di specchi e della disinformazione nella quale ormai brancoliamo.
Continua Togliatti: Ogni popolo hadiritto di difendere la sua indipendenza e di procurarsi tutti i mezzi, di qualsiasi natura, che ritiene necessari a questo scopo. Tanto più questo diritto spetta a quei popoli che sino a ieri furono soggetti a barbari regimi di sfruttamento coloniale, oggi hanno potuto conquistare la libertà, intendono percorrere nuove vie di sviluppo economico e sociale, ma sanno di vivere continuamente sotto la minaccia dell’imperialismo.
Ogni popolo ha diritto di difendere la sua indipendenza, scrive il leader comunista; peccato che la Russia di oggi questo se lo sia dimenticato e parli invece di «operazione di pace», comminando galera fino a 15 anni per chi osi definirla guerra, ciò che in realtà è. Ma questa è la maskirovska, l’arte russa della menzogna che il Migliore conosceva. Tanto che nel 1962 poteva scrivere che la colpa fosse degli americani e quindi:
Oggi, alla luce di ciò che è avvenuto nel Mar dei Caraibi, i popoli nuovamente liberati hanno visto, ancora una volta, che esiste una grande potenza socialista, che è in grado di aiutarli concretamente, fornendo loro tutti i mezzi atti alla loro difesa. Hanno sentito, ancora una volta, di non essere soli, alla mercé della prepotenza degli imperialisti. Questi debbono aver capito, da parte loro, che non possono più disporre di tutto il mondo a loro piacimento, di fronte alla presenza e alla forza di una potenza socialista e di un capo di paesi socialisti.
Insomma, avevano ragione loro, perché la Russia era «Potenza di pace» (“Potenza socialista, potenza di pace”, questo il titolo dell’editoriale di Togliatti), e tale rimane anche oggi mentre schiaccia un piccolo paese, ovvio. E quelli che, come Diego Gabutti su ItaliaOggi del 5 marzo ha ben descritto, i pacifisti che giustificano l’aggressore ma mai l’aggredito e mentre i carri russi adesso sono quasi tra le case di Kiev continuano a chiedere: «E allora il Donbass?», ancora oggi così ragionano e accusano. Perché alla fine vale ancora Togliatti.
Vano parlare di pretese «zone di influenza» e di un «equilibrio» che non dovrebbe essere toccato. La libertà e l’indipendenza dei popoli sono beni che non si possono né dividere né barattare. Essi devono venire rispettati in qualsiasi angolo della terra, indipendentemente da qualsiasi pretesa di impedire, perché romperebbe «l’equilibrio», il progresso politico e sociale. Pure per l’Ucraina, verrebbe da osservare.