la Repubblica, 10 marzo 2022
Le 13 baby gang che terrorizzano Milano
Se vanno in giro con i telefonini che sparano a tutto volume il video del rapper El Kobtann, cappucci neri e giubbotti firmati, sai di aver davanti quelli della K.O.Gang. Se sei in metro sulla linea M2 diretta a Gessate e incroci minorenni italiani, o stranieri di seconda generazione, occhio a quelli della Z2 che scatenano le risse. Se hai un figlio che frequenta Corso Lodi o Città studi digli di tener nascosti cuffie e smartphone, perché quelli della Z4 sono specializzati nelle aggressioni ai coetanei. Se sei di San Siro e ti imbatti in quello che sembra un blocco stradale e invece è un set cinematografico abusivo per girare un video di trapper che inneggiano ai gangstarap americani sono di certo i Z7 Zoo.
Se nel weekend vai, come tutti, a berti un drink ai Navigli, alle Colonne di San Lorenzo o a Piazza Duomo e li vedi arrivare in branco o sono i GangDuomo o i Barrio Banlieue. Che durante la settimana la fanno da padrone nelle zone periferiche in cui abitano, complessi edilizi o palazzoni di edilizia popolare nell’hinterland, e nel weekend scendono a prendersi in centro per affermare la propria supremazia sulle altre bande nel controllo del territorio. A colpi di aggressioni, risse, rapine, danneggiamenti, non prima di essersi dati appuntamento sui loro gruppi Whatsapp o sui social dove sono fortemente attivi, da Instagram a Tik Tok. Poi le loro bravate le troverete in video postati in tempo reale.
Eccole, le 13 baby gang che da mesi terrorizzano Milano con le loro scorribande nei luoghi della movida e non solo, con le aggressioni e le violenze a coetanei con cui esprimono un disagio, esasperato dai due anni della pandemia, e ormai sfociato in vera e propria criminalità giovanile. La mappa delle bande, quartiere per quartiere, che gli amministratori locali hanno chiesto a gran voce al prefetto e alle forze dell’ordine, esiste già ed è stata redatta dagli investigatori dei carabinieri del comando provinciale di Milano che hanno disegnato un identikit preciso di ogni gruppo: composizione, leader, specialità e nickname sui social. Repubblica è in grado di mostrarvela.
Le gang della movida
Dalla Darsena alle Colonne di San Lorenzo, da piazza Duomo a piazza dei Mercanti è territorio di conquista delle bande che nel fine settimana si sfidano a colpi di rapina e di risse nei locali. Ci sono i diciottenni, quasi tutti nordafricani di seconda generazione, del gruppo Instagram @gangduomo, e ci sono quelli della Barrio Banlieue: di varie nazionalità, si ritrovano al centro culturale Barrio’s di via Mazzolari e nel weekend vanno in centro a realizzare i loro video di risse e aggressioni.
I trapper come leader
Cappucci e passamontagna, pistole in pugno, macchine e moto di lusso, droga e alcol, il ritmo della musica di El Kobtannn, il rapper e loro leader che conta 7.380 follower su Instagram. Si riprendono così quelli della K.O. Gang, 25 minorenni italiani, marocchini ed egiziani di seconda generazione, nei video di propaganda che fanno proseliti a migliaia con le risse scatenate nei locali notturni. Emulati da quelli di Z4 Gang, multietnici anche loro, che dal Corvetto planano nei giardini pubblici di via Nervesa e lanciano la loro sfida videosocial alle forze di polizia.
I gangstarap di 7 Zoo
Sottogruppo di Z7, si ritrovano tra Baggio e San Siro, una trentina di italiani e di arabi. Nei video musicali che realizzando radunando anche 300 persone emulano i gangster americani, mostrano armi, auto e moto di lusso, carichi di droga. Il trapper Neima Ezza è il loro leader, si esibiscono in rapine e pestaggi da City Life all’Arco della pace. E d’estate le scorribande si estendono fino a Riccione.
I minorenni nel mirino
Il più giovane del gruppo ( tra gli undici e i dodici anni) si avvicina ad un coetaneo con un pretesto, in un attimo lo accerchiano, lo minacciano con i coltelli e gli portano via soldi, cuffie, smartphone, giubbotti e scarpe griffati. Sono tra i 12 e i 16 anni, italiani, nordafricani, albanesi e romeni, quelli della Z4 che si riuniscono davanti ai negozi di Calvairate ma agiscono tra Porta Vittoria e corso Lodi, parco Ravizza e Città Studi.
Gli italiani di Ripamonti M5
Tutti minorenni e tutti italiani. È una banda nata sui banchi di scuola quella dei babycriminali residenti in via Ripamonti e al Corvetto specializzati in colpi e atti di bullismo ai danni di coetanei nei giardini di via Fra Pampuri.
Gli anarchici e i calabresi
E poi ci sono quelli di Via Gola, che si riconoscono per i loro legami con gli anarchici e il centro sociale Cuore in Gola. Occhio anche a piazza Prealpi: i 30 fan (quasi tutti italiani tra i 17 e i 26 anni) dei trapper di zona, Philip Plane, Le Tazmania e il Profeta, risultano legati alla ‘ndrina calabrese Di Giovine-Serraino.