Anteprima, 1 febbraio 2022
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Biografia di Ullah Rezwan Sheyzad
Ullah Rezwan Sheyzad (2007-2015). «Aveva lasciato l’Afghanistan pochi mesi prima dell’arrivo dei talebani a Kabul. La sua famiglia aveva pagato a un passeur seimila dollari per un viaggio interminabile tra Asia e Europa, a piedi e su mezzi di fortuna. 5.746 chilometri, senza soste 1.168 ore di camminata: Afghanistan, Pakistan, Iraq, Turchia, Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia. Poi l’Italia, le sue montagne, le Alpi Giulie, e i suoi sentieri tra Trieste e Gorizia. Ullah era diretto in Francia: altri 1.161 chilometri da percorrere. La polizia stradale lo intercetta il 3 novembre dalle parti di Palmanova, in provincia di Udine. Viene identificato, con foto e impronte digitali: Ullah si racconta, non ha documenti. Prima viene affidato alla struttura Aedis di Udine, poi, il 18 novembre, alla comunità Bosco di Museis di Cercivento. “Era uno di famiglia, un figlio - dice Renato Garibaldi, responsabile della comunità - Si mangiava tutti insieme attorno allo stesso tavolo”. Il suo viaggio Ullah lo racconta a un interprete. Inizia a seguire i corsi scolastici per migliorare l’ inglese e per imparare qualche parola di italiano. Ma quando i volontari gli chiedevano quale fosse il suo sogno, lui, alto poco più di un metro e sessanta, i capelli castani con un taglio sbarazzino, rispondeva con una concretezza disarmante: “Ho un compito. Andare a Parigi e costruire il futuro della mia famiglia”. Per questo, a Bosco di Museis, è rimasto solo sette giorni. Il 25 novembre ha preso il suo zainetto, il suo cappellino ed è partito con un amico, più o meno della stessa età. Lui diretto in Francia, l’altro diretto in Belgio, da sua sorella. Hanno percorso la strada insieme, sino in alta Valle di Susa. Prendere un pullman di linea? Impossibile per chi non ha documenti e green pass. Salire su un treno? Seguire il percorso della statale? Avrebbe voluto dire correre il rischio di incrociare la gendarmerie ed essere rispediti indietro. Così Ullah e il suo amico decidono di costeggiare i binari della linea ferroviaria» [Famà e Peggio, Sta]. Ullah è stato trovato morto, travolto da un treno, il 26 gennaio lungo i binari della linea ferroviaria di Salbertrand, in alta Valle di Susa. Dell’altro ragazzino, per ora, non si hanno notizie.